Delitto Malnate, la lettera di Domenichini: «Mi dispiace per quello che è successo»

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MALNATE – «Mi dispiace per quello che è successo con la Fabozzi Carmela. Non doveva accadere, non ero andato lì per fare truffe o furti. Spero mi risponderai». Firmato Sergio Domenichini. Con queste parole il 67enne accusato dell’omicidio di Carmela Fabozzi, la pensionata uccisa nella sua casa di Malnate il 22 luglio 2022, si era rivolto al presidente dell’associazione Anteas con una lettera scritta dal carcere di Varese alcuni giorno dopo il suo arresto, avvenuto il 19 agosto dello scorso anno.

La lettera e il caso Anteas

Una lettera di cui ha parlato a processo, davanti alla corte d’assise di Varese, lo stesso Sabino Famiglietti, all’epoca dei fatti presidente di Anteas, la onlus che si occupa di servizio di trasporto per anziani e pazienti oncologici, per la quale il presunto assassino della pensionata collaborava come volontario. Fabozzi, però, è emerso sempre in udienza, non figurava tra i soci di Anteas, dove Domenichini è stato a lungo un «volontario modello, sempre disponibile, sempre puntuale», ha ricordato Famiglietti. Finché un giorno arrivarono i primi sospetti con la segnalazione fatta ad Anteas dalla Cisl per una denuncia riguardante l’odierno imputato: «Dopo quell’episodio abbiamo chiesto il casellario giudiziario ai soci, ma Domenichini ha preso tempo e non lo ha consegnato», disse il presidente di Anteas ai carabinieri durante le indagini per l’omicidio della pensionata. Alla fine l’allora presidente di Anteas non accettò la richiesta di Domenichini di avere un colloquio: «Troppo dolore e troppa delusione per quello che era successo. Siamo un’associazione che lavora per aiutare il prossimo».

La deposizione di Crisafulli

Per l’udienza odierna è attesa la deposizione in aula di Antonio Crisafulli, il 62enne già condannato a un anno e quattro mesi per favoreggiamento. Era lui l’uomo a bordo della Fiat 500 X, noleggiata da Domenichini, che la mattina del 22 luglio 2022 fece diversi giri tra Malnate e Varese in un orario compatibile con l’omicidio, e dopo che Domenichini era sceso dalla stessa auto nei pressi del centro di Malnate.

Il momento di tensione

Poco prima dell’esame, in aula, c’è stato un momento di tensione tra Crisafulli e il figlio della vittima, Angelo Casoli, che alzandosi di scatto ha cercato di raggiungere il testimone, urlando. E per questo motivo è stato allontanato, prima dall’aula e successivamente dal palazzo di giustizia.

Crisafulli e l’ex compagna: niente esame

Nulla di fatto per le dichiarazioni del 62enne Crisafulli e dell’ex compagna di Domenichini, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, esercitando un diritto garantito ad entrambi dal codice di procedura penale: a Crisafulli – assistito in aula dal suo legale – per essere stato giudicato in un procedimento connesso a quello in corso, e alla donna in quanto ex convivente dell’imputato.

Nessuna nuova domanda, e nessuna risposta, quindi, sugli spostamenti e sulle intenzioni di Domenichini la mattina del delitto (anche se Crisafulli, il giorno della sua condanna, aveva affermato di non aver mai avuto sospetti sul 67enne, e di non averlo visto sporco di sangue la mattina del 22 luglio 2022). Lo stesso si può dire per il messaggio inviato da Domenichini alla compagna alle 10.48 del 22 luglio, dopo che il cellulare dell’uomo aveva agganciato la cella che copre anche via Sanvito a Malante, dove abitava Fabozzi («prepara le valigie, ho tutta la roba in tasca, dai»), e per il periodo trascorso al mare dall’imputato, subito dopo l’omicidio, insieme alla donna.

Quella vacanza a Lignano Sabbiadoro fu comunque decisiva per gli inquirenti: è lì, infatti, che i carabinieri repertarono un mozzicone di sigaretta gettato da Domenichini, e poi inviato ai laboratori del Ris per la comparazione con il materiale genetico isolato sotto un’unghia della vittima, che risultò corrispondente al Dna dell’imputato.

La prossima udienza

Per ascoltare le parole di Sergio Domenichini, infine, bisognerà attendere. Il suo esame in aula inizialmente previsto per oggi, mercoledì 29 novembre, non si è svolto su richiesta dell’imputato stesso, che alla prossima udienza – fissato per metà dicembre – potrebbe rendere spontanee dichiarazioni.

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