Brunini: «Malpensa -40% sui livelli pre-Covid. Voli Usa decisivi per la ripresa»

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Roberto Grassi e Armando Brunini

MALPENSA – Essere a Malpensa, ha detto oggi 27 settembre il presidente di Univa Roberto Grassi durante l’assemblea generale organizzata nell’hangar di Sea Prime, significa voler cercare di disegnare per la provincia di Varese un nuovo futuro, partendo da uno dei suoi principali punti di forza.

Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, gli industriali mettono Malpensa al centro della ripartenza. Finalmente il territorio riconosce all’aeroporto il ruolo che gli spetta? 
«Siamo molto grati che Univa abbia scelto Malpensa per la sua assemblea generale. E’ una testimonianza di vicinanza in un momento così difficile. Tutto il mondo ha sofferto in questo anno e mezzo, ma il nostro settore di più. Univa sa bene quanto questo aeroporto sia importante per l’economia del territorio»

Il prossimo autunno sarà decisivo per la ripresa di Malpensa. Come sono gli indicatori?
«Settembre ha tenuto. Il progresso si è stabilizzato un po’ meglio dei numeri estivi. Non era scontato, c’era il timore che si sgonfiasse. Aspettiamo ottobre, ma siamo cautamente ottimisti. Naturalmente ci manca ancora tantissimo per recuperare il pre-Covid però speriamo di non tornare ai brutti numeri dell’inverno scorso e rimanere intorno al -40% che stiamo registrando in questi giorni: è chiaramente molto lontano dalla normalità ma è un dato in miglioramento rispetto all’ultimo anno e mezzo».

La riapertura degli Usa agli italiani vaccinati prevista per novembre può essere un passaggio fondamentale verso la ripresa?  
«Assolutamente sì. Il Nord America è per Malpensa di gran lunga il mercato intercontinentale più importante. I voli verso gli Usa in realtà sono già ripartiti da mesi, ma con flussi unidirezionali. Sono voli zoppi perché l’Italia permette agli statunitensi di venire qui, ma non viceversa. Con l’apertura degli Usa, una decisione che ci aspettavamo, speriamo che si tornino a generare flussi importanti. Non soltanto per il turismo, ma anche per gli scambi economici».

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