Grassi (Univa):  «Basta divisioni politiche. Rilanciamo la provincia di Varese» 

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MALPENSA – «Ripartiamo da Malpensa. Abbiamo scelto l’aeroporto come luogo emblematico perché qui si sono manifestati i segni devastanti della crisi legata al Covid per il nostro territorio. Per lunghi mesi, in questo spazio simbolo dell’apertura delle persone e delle imprese verso il mondo ha echeggiato solo uno straordinario silenzio. Oggi lo vogliamo colmare di vita, in sicurezza». Sono le parole del presidente di Univa Roberto Grassi nella sua relazione che questa mattina, 27 settembre, ha aperto l’assemblea generale degli industriali varesini ospitata all’interno di un hangar di Sea Prime. Alla vigilia delle elezioni Amministrative di Varese, Busto e Gallarate, Grassi ha voluto lanciare un appello alla politica: «Basta divisioni. Serve una visione unitaria».

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I passaggi chiave della relazione di Grassi

Di seguito i passaggi chiave della relazione di Grassi:

Ripartire da Malpensa

Veniamo dai 18 mesi più difficili e imprevedibili della nostra vita Essere a Malpensa, oggi, significa voler cercare di disegnare per questo territorio un nuovo futuro, partendo da uno dei suoi principali punti di forza.Malpensa, ancora prima del Covid, è stata vittima di una politica troppo mutevole e inconcludente. Negli ultimi anni di enormi difficoltà ha comunque 8 resistito meglio degli altri grandi aeroporti internazionali. Ma ora deve puntare con forza ad aumentare le rotte e a ridurre il tempo complessivo dei trasferimenti. Questo vuol dire migliorare i collegamenti tra il territorio e l’aeroporto, come quello ferroviario tra il Terminal 2 e la linea del Sempione a Gallarate che aprirebbe la porta ad un reale accesso dell’Alta Velocità. Tutti elementi fondamentali non solo per l’immagine del territorio, ma anche per accrescere l’attrattività, per gli investimenti esteri. E consentitemi due parole sulla Pedemontana. Dopo tanto tempo, sembriamo essere vicini ad una soluzione. È notizia delle scorse settimane dello stanziamento da 1,7 miliardi di euro da parte della Società Autostrada Pedemontana Lombarda. Forse questa volta siamo vicino ad un risultato. Che sia la volta buona.

Il miracolo europeo 

Ma la crisi ha compiuto anche un insperato miracolo: ha permesso di compiere un passo da gigante alle Istituzioni, con la scelta europea per la solidarietà finanziaria e per il debito comune. Uno scenario impensabile se si rammenta il dibattito precedente il Covid. Siamo oggi più che mai orgogliosi di esserci sempre detti convinti europeisti. È lì la dimensione a cui legarsi in un mondo sempre più a blocchi e ci auguriamo che si possa andare anche oltre con una altrettanto coraggiosa scelta politica: l’Unione Europea deve essere più protagonista nel mutato scenario geopolitico internazionale.

Il paradosso tecnologico 

Siamo la quarta provincia in Italia per numero di addetti nei settori ad alto contenuto tecnologico, ma se guardiamo alla percentuale di imprese che hanno investito in tecnologie digitali la provincia di Varese si colloca ai livelli più bassi di quelli della Lombardia e sostanzialmente in linea con la media italiana. È vero, siamo una provincia aperta al mondo, con una forte vocazione all’export. Ma è anche vero che stiamo perdendo velocità. Dal 2016 si è aperta una forbice nella nostra capacità di esportare rispetto all’Italia e negli ultimi anni il nostro saldo commerciale si è progressivamente ridotto. È vero che siamo una provincia fortemente industrializzata. Ma stiamo perdendo quota come numero di aziende, come addetti e soprattutto come valore aggiunto.

L’appello alla politica 

Da qui voglio lanciare un appello. Siamo alla vigilia di elezioni amministrative nelle principali città della nostra provincia. La dimensione municipale è sicuramente importante, ma ancora più importante sarebbe ricostruire una visione unitaria della nostra realtà, della nostra provincia. Superando divisioni e querelle in nome di obiettivi che non possono essere ingabbiati in frontiere amministrative troppo strette. Ciò è vero soprattutto in una dimensione policentrica come la nostra dove appare fondamentale un progetto unitario al di là delle bandiere partitiche.  Anche ai Sindaci spetta una grande responsabilità: quella di riavvicinare i cittadini alla politica. Lo possono e lo devono fare.

La Zona logistica semplificata 

Il nostro territorio deve essere una grande rete con tanti nodi che rafforzano e sostengono lo sviluppo. Dobbiamo puntare su progetti qualificanti come quello di una Zona Logistica Semplificata, a Malpensa per rilanciare tutta l’area intorno all’aeroporto. Significa l’istituzione di un’area con burocrazia al minimo che, introducendo importanti misure di semplificazione e benefici fiscali, sia in 17 grado di attrarre investimenti attorno ad un sistema logistico potente che proprio qui trova il suo baricentro. Migliorare le infrastrutture è proprio uno degli obiettivi fondamentali del Piano di rilancio europeo. Per la mobilità c’è stato un primo stanziamento di 7,5 miliardi di euro per metà destinato all’ammodernamento dei porti. Va bene, ma ci aspettiamo un’attenzione forte anche per un aeroporto fondamentale, come Malpensa. È il nostro “porto aperto al cielo”. Soprattutto con iniziative, come la Zona logistica semplificata, che aiutino a sviluppare le potenzialità esistenti a vantaggio di tutto il Paese. E quindi anche a vantaggio di tutto il nostro territorio. Perché rafforzare il motore produttivo ed utilizzarlo come perno fa del bene a tutti. Servono meccanismi di trasmissione ed irraggiamento della crescita.

La carta d’imbarco 

Varese deve, però, saper fare la propria parte. Per posizionarci su nuovi mercati. Per esplorare le nuove frontiere dell’innovazione e della sostenibilità. Per trasformare il nostro saper fare impresa in fattore di sviluppo sociale. Non possiamo fermarci adesso. Dobbiamo ripartire. 24 Oggi, da questo aeroporto. La nostra “carta d’imbarco” è fatta di fiducia, passione e sicurezza. L’aereo della modernità potrà decollare da queste piste solo se Varese saprà far salire a bordo, valorizzandole, le migliori competenze, il senso di comunità, la voglia di essere protagonisti nel Paese, in Europa e nel mondo con i nostri primati.

M24 TV – Il presidente degli industriali varesini: «Resilienza contro la pandemia»

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