Il ministro Garavaglia: «Non c’è solo Ita. Malpensa crescerà perché il mercato vince sempre»

Malpensa intervista ministro Garavaglia

MALPENSA – «Alla grandissima». Così risponde Massimo Garavaglia, ministro del Turismo nel governo Draghi, a chi gli chiede come sta andando la ripresa del settore dopo due anni complicatissimi. Intervenuto ieri sera, 10 giugno, a Cassano Magnago per la chiusura della campagna elettorale, si concede volentieri ai microfoni. «Con oggi chiudo sette anni di processi», dice. «Quando ho chiesto per cosa fossi indagato mi è stato risposto: “Non si sa”. Nel frattempo fuori dal tribunale distribuivano i fascicoli. Da quel giorno mi sveglio sempre alle 4.35, tale è stato lo shock. Per questo domenica ai referendum faccio cinque sì e devo stare attento a non bucare la scheda». 

Ministro Garavaglia, il turismo in Italia è ufficialmente ripartito?
Io mi auguravo potesse andare così, ma siamo oltre le aspettative. Siamo molto contenti: i dati ci dicono che stiamo recuperando quote di mercato rispetto agli altri Paesi. 

Ci dà qualche numero?
Siamo mediamente oltre 10 punti percentuali rispetto alla Spagna come tasso di riempimento delle strutture ricettive. Le città d’arte sono quasi ai numeri del 2019. Se consideriamo che i primi mesi dell’anno sono state chiuse, vuole dire che le cose stanno andando particolarmente bene. 

Come se lo spiega?
«Abbiamo un patrimonio pazzesco. E quando hai un patrimonio immenso hai la responsabilità immensa di non rovinarlo, devi farlo crescere. E se sei bravo devi farlo rendere. Questa è per noi la sostenibilità, parola molto in voga oggi così come la resilienza, che invece è un termine negativo. Ogni volta che la sento a me cadono i calzini, perché descrive la capacità di un materiale, se sollecitato, di tornare come prima. Ma noi non dobbiamo tornare come prima, dobbiamo fare il salto. Ci serve grinta, coraggio, entusiasmo».

La ripresa del turismo passa anche dall’aeroporto di Malpensa. Non crede che l’operazione Ita Airways, focalizzata su Linate e Fiumicino, posso tagliarlo fuori?
No, perché il mercato vince sempre. Noi non dobbiamo pensare solo a Ita. E’ soltanto un operatore di mercato, ma non l’unico. Malpensa andrà avanti a svilupparsi come è logico che sia perché la maggior parte del mercato business che conta è nella sua catchment area. Dunque non si scappa.

Eppure la Lega negli ultimi trent’anni più volte si è trovata a Roma a dover fare da cane da guardia a Malpensa. Nel suo ruolo tocca ora a lei difenderla?
Non faccio fatica. Perché tanto Linate è arrivato al limite, più di questo non può crescere, e nei prossimi anni ci sarà un incremento notevole del traffico aereo. Dunque inevitabilmente sarà Malpensa a beneficiarne. 

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