Pizzini: «Spot elettorale sulla Marna pagato con i soldi dei sestesi»

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SESTO CALENDE – «Le immagini del progetto della Nuova Marna pagate con i soldi pubblici, e che ci sono costate oltre seimila euro». E’ sempre al centro delle cronache di Sesto Calende la Marna: il cuore della giunta di Marco Colombo prima e della campagna a sostegno dell’attuale sindaco Giovanni Buzzi poi. Presentato con video, render e plastico ai cittadini lo scorso aprile, prima delle elezioni. Oggi 5 luglio, dopo il primo consiglio comunale effettivamente operativo, e fuori da Palazzo, arriva la denuncia dell’ex consigliere di minoranza per il gruppo di Insieme per Sesto, Michele Pizzini, che affida ai gruppi social cittadini la sua rabbia.

Le immagini costate oltre 6mila euro

Pizzini rivolgendosi direttamente ai cittadini, scrive: «Vi ricordate la vetrina in pieno centro che, in occasione delle elezioni amministrative si è trasformata in uno spot elettorale. Si, quella di “Preferivo le mutande” (commento ironico comparso sempre su Facebook, ndr), la vetrina del negozio di intimo in Via Roma chiuso da qualche mese, in cui sono stati appesi i progetti della Nuova Marna, ebbene, giusto per la cronaca, quelle immagini obiettivamente ben fatte del progetto ci sono costate 6.280 euro». A corredo delle sue parole, Pizzini pubblica il testo di una determinazione comunale dell’area servizi generali che, rispetto all’intenzione dell’amministrazione comunale «di costruire una presentazione pubblica del progetto dell’accordo di programma relativo alla realizzazione di interventi pubblici nell’area del Circolo Sestese avvalendosi di immagini renderizzate di elevato livello qualitativo con specifiche finalità divulgative», determina l’affidamento del servizio di elaborazioni delle stesse immagini all’architetto Giulia de Appolonia (così come detto nel corso della serata di presentazione della Marna) con un impegno di spesa di 6.280 euro alla voce “Interventi per la comunicazione”.
Continua Pizzini: «Questo mi fa arrabbiare, mi fa arrabbiare perché, pochi giorni dopo l’elezione, il sindaco e l’assessore alla Cultura, in occasione di una presentazione pubblica presso la Fondazione Sangregorio, hanno proferito più o meno queste parole sorridendo: “Vi siamo vicini, vi supporteremo ma non abbiamo soldi”. In realtà evidentemente i soldi ci sono, ma servono per altro e non c’è proprio nulla da ridere».

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