Mater Domini di Castellanza, l’endoscopia si affida all’Intelligenza Artificiale

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L'equipe della Gastroenterologia dell'Humanitas di Castellanza

di Gianluigi Guiotto

CASTELLANZA – Si presenta sempre più tecnologica la nuova area endoscopica di Humanitas Mater Domini di Castellanza che ogni anno conta quasi 10mila tra visite ed esami: presentata pochi giorni fa dopo i lavori di ampliamento, ha visto raddoppiare le sale destinate all’esecuzione di tutte le tipologie di esami. Un servizio sempre più importante se consideriamo che il tumore del colon e del retto rappresenta il 10% di tutti i tumori diagnosticati nel mondo, ed è il secondo più frequente tra i maschi (12%) dopo quello alla prostata, e tra le femmine (11,2%), dopo quello alla mammella (dati Aiom-Airtum 2021).

Le linee guida dei lavori alla Mater Domini sono state all’insegna dell’innovazione tecnologica oltre che all’adozione di elevati standard di cura e sicurezza contro le infezioni. Ne è un chiaro esempio l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale (AI) in fase diagnostica. “Nel nostro ospedale le colonscopie possono essere eseguite con il supporto dell’AI”, spiega Benedetto Mangiavillano, responsabile del Servizio di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’ospedale, “l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale, infatti, potenzia l’accuratezza diagnostica della colonscopia: grazie all’algoritmo di cui è dotata, la tecnologia permette di rilevare il 13% in più di adenomi (polipi) o lesioni tumorali del colon, generando marcatori e suoni a basso volume che segnalano allo specialista l’area in cui è necessaria una valutazione visiva più approfondita”. 

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Benedetto Mangiavillano

Alla Mater Domini è poi lotta aperta alle infezioni: “Nella nuova area è stato introdotto un sistema informatizzato con cui possiamo tracciare il percorso di ogni singolo strumento, dalla fase di utilizzo a quella di stoccaggio”, continua Mangiavillano, “per ridurre maggiormente il rischio di infezioni abbiamo poi rivisto i percorsi e l’intero processo di lavaggio degli strumenti con una nuova tecnologia che permette di eliminare gli agenti patogeni con acidi a temperature ambiente e stoccarli in modo da consentire una conservazione ottimale per 30 giorni”.

L’attuale area endoscopica oggi conta quattro sale attrezzate, una recovery room per la preparazione all’indagine endoscopica e per lo smaltimento della sedazione profonda, un’accettazione dedicata. Mangiavillano si dice molto soddisfatto dei lavori di ampliamento: “Ai nuovi spazi oggi attivi si affiancano investimenti tecnologici dedicati al potenziamento dell’accuratezza diagnostica degli esami e alla sala di alta disinfezione. La nuova area rappresenta una pronta risposta alle crescenti esigenze del nostro territorio”.

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