I prezzi delle materie prime frenano la produzione varesina: la ripresa rallenta

Univa produzione

VARESE – È stabile la produzione dell’impresa varesina nel terzo trimestre del 2021, in base a quanto emerge dall’indagine congiunturale dell’Ufficio Studi di Univa, l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Una serie di fattori indeboliscono la ripresa, a partire dall’andamento dei prezzi e della disponibilità delle materie prime, che vanno ad impattare fortemente sui costi di produzione. Previsto un miglioramento per l’ultimo trimestre dell’anno.

Il nodo materie prime

Nel terzo trimestre del 2021 si evidenzia un lieve calo del tono congiunturale. Se da un lato si tratta di un dato fisiologico (il periodo in questione è quello estivo, che per sua natura appare meno dinamico) dall’altro è evidente l’impatto della tendenza rialzista dei prezzi delle principali materie prime, evidenziata dal 91% delle imprese intervistate per il periodo luglio-settembre. Il 72% delle aziende segnala anche problemi di approvvigionamento delle stesse, mentre il 56% delle realtà lamenta criticità relative ai noli marittimi. A pesare inoltre è anche il rialzo consistente dei prezzi delle materie prime energetiche. Univa ha realizzato quindi un focus sugli effetti della crisi delle materie prime sull’industria varesina. L’incremento dei prezzi si fa sentire soprattutto sui settori gomma-materie plastiche, metalmeccanico e moda. Per il 95% delle imprese intervistate l’aumento avrà un impatto sui costi di produzione nel medio periodo. Il 70% degli imprenditori prevede che la tendenza rialzista proseguirà fino al primo semestre 2022.

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L’andamento della produzione

A questo quadro già di per sé complesso si aggiunge poi la scarsità dei componenti elettronici, essenziali per filiere nevralgiche del territorio come la meccanica strumentale, la componentistica per l’automotive e gli elettrodomestici. Ne consegue che sotto il profilo della produzione solo il 21% delle imprese intervistate ha registrato un aumento dei volumi nell’arco del terzo trimestre. Il 51,9% si è assestato sui livelli produttivi dello scorso trimestre e il 26,9% ha registrato un calo. Il saldo complessivo delle risposte risulta dunque leggermente negativo, pari a -5,6 punti percentuali. Tuttavia, il dato di rallentamento va controbilanciato dall’evidenza di una complessiva tenuta produttiva, come testimoniato dalla stabilità dei livelli produttivi della maggioranza assoluta delle imprese intervistate e dal grado di utilizzo degli impianti, che si attesta sul 78,8%. Le aziende prevedono poi un quadro in miglioramento per il prossimo trimestre.

Ordini e mercato del lavoro

La dinamica del portafoglio ordini mantiene un saldo nelle risposte ancora positivo (+25,6 punti percentuali), sebbene con una differenziazione tra i settori. Con riferimento agli ordinativi complessivi, il 38,1% delle imprese intervistate ha segnalato una crescita, il 49,5% di essere in linea con il trimestre precedente, mentre il 12,4% una riduzione. Sul fronte degli ordinativi provenienti dall’estero, si riscontra una dinamica ancora più espansiva: infatti il 49,1% delle imprese intervistate segnala un aumento degli ordini esteri, il 30,2% ha dichiarato livelli stabili ed il restante 20,7% un calo. Per quanto riguarda il mercato del lavoro nel terzo trimestre sono state autorizzate in provincia di Varese quasi 6 milioni di ore di cassa integrazione guadagni. Il dato è inferiore del 31% rispetto al 2020, ma resta superiore ai livelli pre-Covid.

La situazione nei diversi settori

Nel settore metalmeccanico il 76,1% delle aziende ha riportato una stabilità dei livelli produttivi, il che paventa più un quadro di rallentamento della ripresa che un vero e proprio calo diffuso della produzione. Il comparto moda continua invece il suo percorso di crescita iniziato nel primo trimestre dell’anno, con un saldo positivo pari a +24,9 punti percentuali. Il chimico-farmaceutico risulta il settore più fragile, con un saldo delle risposte che entra in territorio nettamente negativo dopo mesi di crescita: -59,0 punti percentuali, con ben il 76,6% delle imprese che segnala un calo dei livelli produttivi. Infine il comparto gomma-plastica: nel terzo trimestre frena il trend di progressivo recupero della produzione, con un calo dei volumi segnalato dal 53,1% delle imprese intervistate.

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