Mensa dei poveri, Comi: «Accuse infondate. Questa non è una condanna»

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L'ex europarlamentare Lara Comi e Nino Caianiello

MILANO – «Il rinvio a giudizio di Lara Comi disposto dal giudice dell’udienza e la logica conseguenza della limitazione dei poteri di valutazione delle prove a carico e a discarico dell’imputato, frutto dell’elaborazione della giurisprudenza della suprema corte della norma scritta dal legislatore. L’udienza preliminare non può quindi essere considerata un primo grado di giudizio», così l’avvocato Giampiero Biancolella difensore dell’ex europarlamentare di Forza Italia accusata di una doppia truffa ai danni dell’Unione Europea.

Le contestazioni della procura

L’ex eurodeputata e i suoi coindagati lo scorso 17 dicembre si erano visti sequestrare dalla Gdf beni per un importo di circa 500 mila euro e contestualmente notificare l’avviso di chiusura della seconda tranche dell’indagine coordinata dai pm di Milano Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri nella quale si ipotizza la stipula di contratti con persone nominate “assistenti” da Comi, stipulati per incassare pagamenti dal Parlamento europeo per prestazioni rimaste solo sulla carta, perché «Non sarebbe stata svolta alcuna attività». Sempre secondo l’accusa gran parte dei compensi versati dall’Ue sarebbero finiti, poi, in contanti «alla stessa Comi o al padre», oppure «mediante bonifici» sul conto dell’ex europarlamentare e «dell’associazione Europe4you» a lei «riconducibile».

Accuse infondate: lo dimostreremo

«Sussistono validissimi elementi in fatto e documentali che comprovano l’insussistenza delle accuse contestate alla dottoressa Comi, ma tali elementi devono poter essere presi in considerazione da un giudicante nel pieno possesso  di dette funzioni che il giudice dell’ udienza preliminare non può svolgere – prosegue Biancolella – La difesa della dottoressa Comi e la stessa Lara Comi confidano che le profferte di innocenza sempre ribadite con forza ed a gran voce troveranno accoglimento nella sentenza che emetterà il tribunale di Milano così come è già stata riconosciuta infondata l’accusa originariamente mossa di aver percepito illeciti finanziamenti  allorquando era candidata alle elezioni europee».

Truffa all’Ue da mezzo milione, indagini chiuse. Lara Comi verso il processo

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