Pedopornografia in rete: arrestato 24enne. L’appello: “se ci sono altre vittime denuncino”

RHO – “Dai mandami un video, altrimenti giro tutte le tue immagini a mamma e papà o gli faccio male“. Così un 24enne italiano ricattava ragazzine minorenni per costringerle a girare e inviargli video intimi, dopo averle contattate in rete spacciandosi per coetaneo. La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, lo ha arrestato ieri per la detenzione di materiale pornografico procurato e realizzato utilizzando minori di diciotto anni. Oggi le indagini continuano per risalire a possibili altre giovanissime vittime del presunto pedofilo.

Le indagini grazie a due denunce

Sono state le denunce dei genitori di due ragazzine di 13 anni a far partire le indagini degli agenti del Commissariato Rho Pero, nei giorni scorsi, i quali hanno eseguito un decreto di perquisizione presso l’abitazione del 24 enne. Il giovane, secondo le denunce, nel corso di alcune chat intrattenute su un social network, aveva costretto le ragazzine ad autoprodurre alcuni video nell’atto di masturbarsi. Se non l’avessero fatto, venivano prima minacciate violenze nei confronti dei loro familiari e, poi, minacciato l’invio di quelle immagini a loro conoscenti.

I falsi profili

Si era presentato alle minori sia come “Mirko Agridi”, ragazzo di 14 anni, che come ragazza “Rebecca Monti”, il presunto adescatore di minori arrestato dalla polizia. E’ quanto emerso dall’esame preliminare sui diversi telefoni cellulari e altro materiale informatico che è sequestrato in casa sua. Nei dispositivi sono stati trovati tantissimi files audio, foto e video di natura pedopornografica, alcuni realizzati mediante l’utilizzo di un’applicazione capace di registrare lo schermo anche nel corso di conversazioni chat. Tutto il materiale risale a un arco temporale che va da luglio a novembre 2023 e ritrae giovani presumibilmente di minore età, sia maschi che femmine, coinvolti in atti di autoerotismo.

Altre vittime: l’appello a denunciare

L’uomo, per adescare i ragazzini, usava il nickname femminile mentre per approcciare le giovani ragazze usava l’identità maschile ed è stato appurato, altresì, l’utilizzo di altri profili sui quali sono in corso ulteriori accertamenti dei poliziotti.

Qualora altri ragazzi abbiano subito minacce analoghe da questi finti profili, possono contattare il Commissariato Rho Pero al numero di telefono 02.9390551.

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