Molestie sessuali sul treno Peschiera-Milano: doppio filone di indagini

lodi stupri treni stato

PESCHIERA – Immagini video, foto, la polizia sta passando al setaccio ogni piccolo indizio, per cristallizzare le singole responsabilità di un’aggressione di gruppo da parte di almeno una trentina di giovani stranieri, a una decina di giovanissime ragazzine italiane, molestate sessualmente sul treno regionale Verona-Milano, all’altezza di Peschiera del Garda.

Le giovani, tutte milanesi, stavano rientrando a casa dopo una giornata trascorsa a Gardaland, lo scorso 2 giugno. “Le bianche qui non salgono”, avrebbe detto uno degli autori delle presunte violenze. Le indagini sono nelle mani della Polizia Ferroviaria, sia meneghina che veronese, per non tralasciare alcun elemento di quella giornata che, stando alle prime ricostruzioni, il “branco” avrebbe iniziato sulla spiaggia lacustre.

Il pericolo e la devastazione annunciata sul lago di Garda

Al lago i presunti molestatori ci sarebbero arrivati per partecipare a un raduno di musica trap dal titolo “Questa è l’Africa, siamo venuti a conquistare Peschiera”, che sarebbe anche stato segnalato come “critico” dalle autorità locali per presenza di oltre 600 ragazzi. Già fuori regione si sono verificate risse con tanto di interventi da parte della polizia, tra bastoni e coltelli, con ragazzini dai 12 anni in su fuori controllo per le strade di Peschiera, locali danneggiati, auto danneggiate e la celere che è dovuta intervenire in tenuta antisommossa. Più tardi, tra le centinaia di ragazzini che dovevano rientrare a Milano dopo aver devastato la città veneta, anche le giovanissime che aveva passato un pomeriggio di divertimento nel parco di attrazione della medesima cittadina.

Le molestie

In cinque hanno già denunciato di essere state aggredite e molestate, tutte di età compresa tra i 16 e 17 anni, sul treno regionale 2640, direzione Milano. I vagoni strapieni, le sigarette accese, gli insulti e le frasi razziste “i bianchi non salgono”, le giovanissime restano intrappolate tra la folla e scattano le presunte violenze. Palpeggiamenti a cui le ragazzine non hanno potuto opporsi perché pigiate in un convoglio che, a detta di molti genitori, non doveva essere fatto partire in quelle condizioni. Qualcuna è riuscita a telefonare ai genitori, scendendo alla fermata successiva per sottrarsi alla ressa, agli insulti e a quelle mani moleste, altre invece no. Trenta presunti molestatori sono stati già identificati, ma le indagini proseguono.

Un agente sui treni a rischio

Sulla questione, chiedendo più sicurezza sui treni a rischio e anche la presenza di un agente, è intervenuta Mariella Meucci, responsabile provinciale del Dipartimento tutela delle vittime di Fratelli d’Italia.

L’ennesimo fatto di violenza collettiva, accaduto sulla linea Peschiera-Milano ha fatto emergere ancora una volta il grande disinteresse dimostrato dal Ministero dell’interno a danno delle numerose donne che viaggiano, sul territorio nazionale, sole o in gruppo.

A questo punto il ministro Lamorgese, alla quale ci rivolgiamo, deve brevissimamente risolvere il problema della incolumità, fisica e psicologica, di tutte le donne viaggiatrici.

Il mezzo più veloce e risolutivo riguarda l’aumento dell’organico polfer (polizia ferroviaria) munendo così ogni treno di almeno un agente. Le tratte maggiormente a rischio sono ben conosciute dal ministero dell’Interno e, anche in questo caso, sarebbe stato opportuno munire il treno di almeno un agente polfer. Infatti, è emerso che tutti i preposti erano a conoscenza del rave al quale ha partecipato la banda di ragazzi extracomunitari che ha palpeggiato, spaventato, disorientato, umiliato, il gruppo di ragazze italiane presenti su quel treno.

Tutte le donne di Fratelli chiedono e continueranno a chiedere maggior sicurezza sulle linee ferroviarie. Contiamo sull’aiuto dell’assessore regionale De Corato che si farà parte diligente per iniziare, al meglio, il percorso della nostra richiesta.