Monteviasco, «Dialoghiamo sul futuro di queste valli»

Desideriamo condividere con questo comunicato stampa, come cittadini di Curiglia con Monteviasco, associazioni, amici di questo speciale posto, alcune considerazioni sul futuro di Monteviasco e dei paesi vicini. Ormai dal novembre 2018, come avete ampiamente dato conto voi giornalisti nelle vostre cronache, la funivia che porta a casa, perchè quella è la nostra casa, è bloccata. Bloccata non per un capriccio ma per una disgrazia che vogliamo ricordare. Si tratta della morte di Silvano Dellea che a quella funivia e a questo posto incantato, ha dato davvero molto. Nelle settimane scorse, vista l’impossibilità da quanto apprendiamo sempre dai giornali di arrivare ad una veloce soluzione per far ripartire la funivia dopo circa tre anni, abbiamo provato ad aprire un dibattito come associazioni e cittadini spostando il tema della funivia per una volta e concentrandoci sulla ripartenza di questo borgo. Monteviasco era Monteviasco anche prima della partenza della funivia, nel 1989 e Monteviasco resta tale anche ora anche se, e questo lo ribadiamo, per noi è essenziale il ripristino del mezzo di trasporto. Dobbiamo fare un salto in più, ora, che è forse anche culturale, di visione, di prospettiva futura. Siamo capaci di farlo? Possiamo mettere insieme energie per ripensare alla vita di questo paese dopo tre anni di isolamento, di paralisi perché, spiace dirlo, ma Monteviasco soffre. Soffre nei suoi vicoli, in case che si stanno deteriorando, soffre di una mancanza di cura che prima riceveva giornalmente. La mancanza della funivia può essere alibi a questo stato di cose?

In questi giorni abbiamo appreso sempre dalla stampa della proposta che il Comune di Dumenza, ha fatto a quelli di Agra e Curiglia con Monteviasco proponendo un progetto di fusione. Ci stiamo documentando sui vantaggi ed i possibili svantaggi, è giusto informarsi bene. Non siamo interessati al contesto politico, ai partiti: forse suonerà strano ma a noi interessa solo la ripresa della vita nei nostri paesi e forse non siamo gli unici a pensarla così in questi posti di montagna che si stanno spopolando fino a che questi sindaci si troveranno ad amministrare il niente ed il nessuno. Quanto è valida l’offerta fatta dal sindaco, signor Moro? A noi piacerebbe un dibattito serio, produttivo e libero da preconcetti di qualsiasi natura con le Istituzioni per decidete del futuro di queste montagne e dei loro abitanti. Apriamoci tutti ad un esercizio bello e democratico e facciamo decidere a chi vive i territori insieme alle Amministrazioni. Sia data ai cittadini la voce per dire se le cose stanno così ma dietro un’accurata informazione che chiediamo venga compiuta dai sindaci stessi. Solo così potremo veramente capire se questo è un treno da prendere o da far passare. Ciò che crediamo debba essere chiaro è che la decisione ad una proposta del genere è una risposta forte, un’ipoteca che tutti i sindaci mettono sul futuro di questi paesi e dalla quale non si torna più indietro. Ripetiamo, noi non abbiamo gli strumenti tecnici fino in fondo, alcuni sì altri meno, per capire cosa voglia dire ma proprio per questo ci aspettiamo che il dibattito sia portato all’esterno dei palazzi comunali, ci aspettiamo quello che secondo noi è mancato in questi anni: un dialogo adeguato. Come in una famiglia i figli crescono grazie a questo strumento, così avviene per una società. Non si può parlare solo per atti amministrativi, non funziona più così, soprattutto in questi territori così particolari del nostro paese. Costruire legami, gettare ponti: in un’epoca così problematica sotto molti punti di vista non ci potrebbe essere obiettivo più nobile e importante, secondo noi ma sempre nel rispetto dei ruoli.

Ecco perché chiediamo ai sindaci uno scatto su temi come quello della fusione, che non vuol dire accettare se non vi sono le premesse ma vuol dire informare e permettere a noi di partecipare a questi processi perché il paese siamo noi, che è vero, siamo pochi ma siamo comunque una base per tenere in vita questi luoghi. Ad Agra, Dumenza e Curiglia con Monteviasco chiediamo che cosa hanno fatto in questi anni contro lo spopolamento. Che progetti sono stati creati? Sappiamo che sono crollate strade, ponti, che il tempo è stato speso per questi problemi ma abbiamo bisogno che le nostre comunità non vivano solo sulle emergenze senza una visione, senza regalare una chiara promessa di futuro. I piccoli Comuni non hanno soldi, vero, ma tante idee possono essere a costo zero. E se non hanno soldi, quali sono i motivi? Quali sono le soluzioni? Sono stati intavolati questi temi con gli organi amministrativi superiori? A parte la scelta di fusione o meno, si sono creati progetti turistici integrati fra questi nostri paesi come avviene da altre parti? Possiamo non parlare solo di problemi, di passato, di casse comunali senza fondi? Cosa hanno altri Comuni piccoli, in più, in altre zone d’Italia ed alcune anche meno abbienti e più disagiate, che riescono a creare occasioni di sviluppo con progetti e finanziamenti pubblici dando ascolto e la giusta attenzione alle proposte che vengono dai territori e soprattutto dai giovani che li abitano?

Oggi vi rivolgiamo queste semplici domande senza nessuna dietrologia ma davvero perché abbiamo bisogno di risposte che speriamo di avere presto perchè non ne possiamo più di silenzi. Ben venga dunque se la proposta del sindaco Moro ha il potere di aprire un dibattito serio sul nostro futuro che speriamo venga portato avanti da tutti i sindaci quale che sia la decisione ma attraverso un percorso partecipativo. Esistiamo anche noi, esistono anche quelli che in queste valli vivono, lavorano, hanno le seconde case ed esistono anche i turisti a cui non si sta dando la dovuta attenzione. Non si usi la pandemia come alibi, non si usi la mancanza delle funivia o le frane come alibi. Ripartiamo dai progetti, da un futuro che noi vogliamo costruire non solo perché queste montagne non si spopolino ma perchè possano vivere una inversione di tendenza come sta avvenendo da altre parti. Le vostre decisioni, oggi, disegnano il futuro nostro e dei nostri figli per il domani. Ve lo affidiamo, fatene buon uso.

APS Monteviasco Borgo e Natura
Cittadini e Sostenitori