I pusher si rubavano la droga tra loro: 31 arresti. Giro di spaccio da milioni di euro

MONZA – Trentuno persone sono state arrestate dai carabinieri di Monza e dalla Polizia Penitenziaria di Milano, con l’accusa di aver gestito un giro di spaccio e di aver sottratto la sostanza stupefacente ad altre bande rivali, fingendosi appartenenti alle forze dell’ordine ed inscenando false perquisizioni.

Sequestrati 800 chili di droga

L’organizzazione di spacciatori, tutti stranieri, era operativa nel Nord-Italia e nelle Province di Roma e Forlì-Cesena. Durante l’operazione sono stati sequestrati oltre 640 mila euro e 800 chili di droga, per un valore sul mercato di diversi milioni di euro.

Le accuse

Concorso nella detenzione, vendita e commercio ai fini di spaccio di elevati quantitativi di sostanze stupefacenti, detenzione e porto in luogo pubblico di armi di provenienza clandestina e da guerra, riciclaggio, ricettazione, furto e rapine in concorso. Queste le accuse formulate, a vario titolo, nei confronti dei 31 indagati per aver strutturato un vasto giro di spaccio operativo dal Nord al Centro Italia, arrestati oggi a seguito di un’indagine coordinata dalla Procura di Milano.

Gli affari gestiti dal carcere

Uno di loro, dal carcere di Lodi, gestiva un giro di spaccio interno al penitenziario con tanto di cellulari illeciti. Per incastrarli gli investigatori hanno trascorso settimane a pedinarli ed intercettarli. L’inchiesta é nata da un precedente indagine su diversi furti aggravati all’interno di box auto. La collaborazione tra carabinieri e penitenziaria ha permesso di ricostruire il modus operandi della rete di spacciatori, tra i quali alcuni specializzati nell’individuare altri pusher da cui rifornirsi, acquistando alcune dosi per “testare” il prodotto, per poi pedinarli fino a scovare il punto in cui nascondevano la droga e poi rubarla. In un’occasione, nel torinese, in due hanno bussato alla porta di casa di un pusher e, simulando di essere poliziotti, lo hanno perquisito portandosi via la droga e lasciando il “collega” ammanettato all’interno dell’appartamento. In un’altra occasione, nel pavese, sono stati smascherati dai carabinieri con una pistola con matricola abrasa e placche dell’associazione Nazionale Carabinieri, utilizzate per simulare l’appartenenza all’Arma e colpire i rivali. 

La Spagna e i kalashnikov

Tentando di rubare a casa di un altro spacciatore, a Bergamo, i malviventi lo hanno reso “noto” ai carabinieri che, quando loro se ne sono andati a mani vuote, hanno invece perquisito la casa e scovato 10 chili di cocaina in un vano ricavato in un tavolo. Durante le indagini sono stati sequestrati oltre 800 chili di droga in arrivo dalla Spagna, tra hashish, cocaina e marijuana, recuperati tra le province di Milano, Torino, Savona, Pisa e Firenze, di cui 313 chili scoperti dai carabinieri di Monza su in tir, bloccato a Pero (Milano), con l’hashish coperto da aglio e altri alimenti. Il gruppo aveva inoltre a disposizione numerose armi da guerra, tra cui un kalashnikov. In totale gli indagati dalle varie procure coinvolte, tra cittadini rumeni e nordafricani, sono 81, su cui pendono 186 diversi capi di imputazione.