Nelle mani di Arlecchino

favola principe busto

di Gian Franco Bottini

Vogliamo esprimere qualche opinione sullo stato di salute del nostro  Governo, premettendo che, lo si  voglia credere o meno, è nostro massimo desiderio  che esso  possa svolgere  rapidamente, serenamente e per lungo tempo  la sua attività, nell’interesse del Paese e prescindendo da qualsiasi considerazione politica. Lo abbiamo pensato  dal primo minuto, disponibili a lasciare il giusto tempo perché due forze politiche, così  diverse e in molti casi lontane, potessero trovare una forma di amalgama che le facesse diventare una vera  e coesa forza di Governo. Non si può negare  che la formula iniziale qualche perplessità la creava; non pareva un buon avvio la scelta di  un Premier che più che Primo ministro pareva un  dignitosissimo, elegante  e multilingue  professionista ingaggiato per  essere megafono e moderatore di due Vice Premier, nessuno dei quali  aveva  trovato il  coraggio  necessario per  fidarsi completamente dell’altro.

“Arlecchino servitore di due padroni”, era stato l’irridente accostamento  alla celebre opera  goldoniana  fatto da un giornale spagnolo, che probabilmente non si rendeva conto che, nel  tentativo di ridicolizzarci, ci stava facendo un grande augurio dato che alla fine della storia, pur dopo  mille pasticci, nella commedia tutto si risolve alla grande. Che tutto finisca per il meglio  è ovviamente anche  la  nostra speranza, anche se non ci risulta del tutto chiaro se Arlecchino, ma soprattutto i suoi due padroni, abbiano ben compreso  che lo scenario sui quali si muovono è molto lontano da quello di una frivola commedia del Carletto veneziano.

Arlecchino è notoriamente personaggio furbo ed intelligente e non abbiamo dubbi  che  l’ultimo “ party” con i suoi colleghi europei  deve avergli aperto sicuramente gli occhi e insegnata almeno  una certa  cautela dialettica; essere  salito in aereo a  Bruxelles  enunciando di aver ottenuto il 70/80% delle richieste e aver saputo, appena atterrato a Roma, che per tutta risposta Francia, Austria e persino Germania avrebbero chiuso le loro frontiere a qualsiasi ipotesi di immigrazione , è cosa che deve  averlo lasciato piuttosto male. Ci dispiace sinceramente, ma il personaggio è intelligente e prenderà rapidamente le misure! Ci preoccupano di più i suoi due “padroni”, che nella commedia non sono fra loro concorrenziali mentre nel caso nostro pare invece abbiano come primo obbiettivo quello di dimostrare chi di loro ce l’abbia più …(e rifacendoci alle origini “celoduriste” di uno di loro ci pare chiaro su quale piano avviene la  contesa.)

Il problema delle differenze di vedute era chiaro dall’inizio; si sperava però che il famoso “Contratto” avesse fissato almeno i punti salienti. Ma forse non è proprio così. Arlecchino,nella commedia è un personaggio intelligente e senza peli sulla lingua; per interpretare correttamente la sua parte  anche nel nostro caso dovrebbe spiegare ai suoi “padroni” quanto danno fanno le frasi roboanti e le enunciazioni a mento in fuori  di uno di loro quando vengono immediatamente sconfessate dall’altro, che a sua volta ritiene di dover alzare la voce per venire naturalmente contraddetto dal primo. L’ultima è quella delle Olimpiadi Invernali 2026: la Lega le vuole a Cortina, i 5 Stelle  subito a rincorrere e le vogliono a Torino, la Lombardia (Lega-Pd) non vuole certo  restare indietro e rilancia per Milano. Siamo preoccupati al pensiero che tutto possa finire come per l’Agenzia Europea del Farmaco e che qualcuno,  vedendoci litigare, decida   che il luogo più adatto per sci e slittini sia magari Ibiza  dove la neve non s’è mai vista (tanto la si pùò fare in loco  come il gelato!) Siamo preoccupati perchè, invece di  essere impegnati nel ricercare una sintonia  per una produttiva azione di governo, pare che i “due” siano in continua campagna elettorale come per un banale  ballottaggio comunale; la cosa  potrà anche appassionare le reciproche tifoseriefk ma  non è certo il loro dovere verso gli italiani, che è quello di governare insieme come loro si sono impegnati a  fare.

​Speriamo che quel burlone di spagnolo abbia avuto  ragione e tutto si  possa mettere  per il meglio come nella commedia, anche se sarebbe come dire che siamo nelle mani di Arlecchino!

Arlecchino premier bottini – MALPENSA24