Neos, vittoria in Appello delle mamme hostess contro i voli a lungo raggio

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MALPENSA – Possono le mamme hostess stare lontano dai loro figli, anche per una settimana intera, perché impegnate in un volo a lungo raggio? Secondo la Corte di Appello di Milano no. Nei giorni scorsi il secondo grado di giudizio ha confermato la sentenza del tribunale di Busto Arsizio che già lo scorso agosto esonerava le assistenti di volo dal lavoro notturno, ribaltando di fatto una sentenza della Cassazione risalente al 25 luglio 2017 che venne immediatamente applicata dalle compagnie aeree italiane Meridiana, Air Italy, Air Dolomiti e Neos.

L’esonero dal lavoro notturno

Proprio Neos, lo scorso marzo, aveva annunciato ricorso. E ora i giudici d’appello si sono espressi. «La sentenza di Cassazione di luglio 2017, che aveva creato un enorme scompiglio stabilendo che il personale navigante non avesse diritto all’esonero dal lavoro notturno, viene finalmente smentita anche dalla Corte di Appello di Milano», afferma Alfredo Rosalba, segretario regionale Fit Cisl Lombardia. «Il giudice ha accolto la nostra tesi e condannato, per l’ennesima volta, la società Neos al ripristino immediato del diritto inviolabile delle lavoratrici/lavoratori all’esonero dal lavoro notturno».

In volo con un neonato a casa

Il sindacato ricorda che prima della sentenza del 2017 della Cassazione, il Testo unico della maternità e della paternità garantiva il diritto all’esonero dal lavoro notturno ai naviganti con figli, come per tutte le altre categorie di lavoratori. Come effetto di un complicato groviglio normativo tra interventi legislativi di dubbia interpretazione che si sono accavallati negli anni, la categoria degli assistenti di volo era l’unica a cui non si applicava il diritto a godere dell’esenzione dal lavoro notturno se si è genitore di un figlio di età inferiore a tre anni o se si è unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore a dodici anni. Restava in vigore soltanto l’obbligo all’esenzione fino al primo anno di età del bambino. «Ci sono mamme single che qui non hanno nessuno, costrette a lasciare per tre-quattro giorni loro figlio a dormire da amici o vicini di casa perché loro sono bloccate ai Caraibi», raccontava Luca Pistoia, responsabile della Usb a Malpensa. Ora la Corte di Appello di Milano ha ribadito che non esistono differenze tra i genitori per la tutela dei minori e delle categorie più deboli.«La sentenza della Cassazione a nostro avviso violava i principi di eguaglianza, colpendo direttamente i minori e i portatori di handicap – sottolinea Rosalba – e nonostante le quattro sentenze avverse del Tribunale di Busto Arsizio, diverse compagnie aeree si sono sentite legittimate a negare il diritto all’esonero dal lavoro notturno alle assistenti di volo».

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