Da Nerviano alla Luna: Leonardo realizza i pannelli per il veicolo spaziale Orion

Villaggio sulla Luna - crediti foto: ESA, P. Carril

NERVIANO – La Nasa ha di recente annunciato le finestre di lancio per la prima missione Artemis, programma in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per portare la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna. Un’avventura spaziale in cui Leonardo ricopre un ruolo chiave: lo stabilimento di Nerviano, grazie al lavoro di circa 50 ingegneri e tecnici esperti, ha fornito elementi chiave per il modulo di servizio del veicolo spaziale Orion.

Con Artemis l’uomo tornerà sulla Luna

Il meglio dell’industria spaziale è concentrato sulle prossime missioni lunari. Si sta concretizzando un piano ambizioso, sviluppato dalla Nasa con la collaborazione dell’Esa, che a distanza di 50 anni dall’ultima camminata lunare di Eugene Cernan, riporterà l’umanità a mettere piede sul satellite, a partire da un’astronauta donna. Il nome scelto dall’agenzia spaziale americana per questo programma è “Artemis”, dea della mitologia greca e sorella gemella di quell’Apollo che a sua volta aveva ispirato il nome delle prime missioni statunitensi verso la Luna. Obiettivo di Artemis è tornare sul satellite della Terra per restarci. La Luna non sarà solo un punto di arrivo, ma di partenza, perché il passo successivo sarà quello di testare le tecnologie necessarie ad effettuare missioni umane su Marte. La presenza sul suolo lunare sarà sostenibile anche da un punto di vista ambientale e consentirà di fare ricerca per acquisire conoscenze utili anche alla vita sulla Terra.

Veicolo Orion con il modulo ESM intorno alla Luna – crediti foto: NASA, ESA, ATG Medialab

Il programma

Sono diversi gli elementi che compongono l’ambizioso programma Artemis, tra cui un sistema di lancio (Space Launch System o Sls), il veicolo spaziale Orion che trasporterà gli astronauti, un Lunar Gateway, ovvero la casa orbitante degli astronauti intorno alla Luna, e un sistema di atterraggio lunare. Le tappe previste dal programma sono tre e si dividono in altrettanti missioni.

Artemis I – Prevede il test dello Space Launch System con il volo di prova senza equipaggio di Orion intorno alla Luna e ritorno. Per questa missione sono già previste tre finestre di lancio, la prima il prossimo 29 agosto, le successive il 2 e il 5 settembre. Il razzo che porterà in orbita il veicolo spaziale partirà dal complesso di lancio 39B del Kennedy Space Center di Cape Canaveral, lo stesso delle missioni Apollo. Orion trascorrerà fino a sei settimane nello spazio, girerà intorno alla Luna e rientrerà sulla Terra con atterraggio al largo della costa di San Diego.

Artemis II – Effettuerà il primo test di volo attorno alla Luna con a bordo l’equipaggio. Questa seconda missione servirà a dimostrare che i sistemi di Orion sono pronti a sostenere gli astronauti in missioni di lunga durata e permetterà all’equipaggio di esercitarsi in operazioni essenziali per il successo della missione successiva.

Artemis III – Rappresenterà il ritorno dell’umanità sulla superficie della Luna, facendovi atterrare la prima donna e il prossimo uomo.

Il contributo di Leonardo

Per Giovanni Fuggetta, Svp Divisional Space Business di Leonardo che seguirà il lancio della prima missione Artemis che avverrà tra poche settimane dal Kennedy Space Center in Florida, «sarà un giorno che segnerà la storia dell’esplorazione spaziale. In quel momento vedremo riconosciuto lo sforzo di circa 50 ingegneri e tecnici di Leonardo che hanno realizzato ‘ali’ e unità elettroniche per l’alimentazione del modulo di servizio europeo di Orion». L’Italia, con il contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), gioca un ruolo di primaria importanza nel programma Artemis, nei suoi sviluppi per la permanenza dell’uomo sulla Luna e nel suo prossimo viaggio verso Marte. A livello industriale, grazie a Leonardo e alle joint venture Thales Alenia Space (67% Thales, 33% Leonardo) e Telespazio (67% Leonardo, 33% Thales), vengono messe a disposizione una serie di competenze distintive nel campo delle infrastrutture, della robotica, dell’intelligenza artificiale e della connettività, oltre a servizi e operazioni che saranno di rilevanza strategica per Artemis. Un contributo che si distribuisce tra i diversi elementi del programma.

Esperti Leonardo al lavoro sui pannelli fotovoltaici dell’Esm di Orion al Kennedy Space Center della Nasa – crediti foto: Leonardo

I pannelli per Orion

Orion, il veicolo spaziale, oltre alla capsula che ospiterà gli astronauti durante il viaggio, è dotato dello European Service Module (Esm) dell’Esa, il modulo che fornisce elettricità, propulsione, controllo termico, aria e acqua ai viaggiatori. Leonardo, presso lo stabilimento di Nerviano, realizza i pannelli fotovoltaici che compongono le quattro “aIi” del modulo di servizio: queste misurano sette metri ciascuna e sono in grado di erogare circa 11kW complessivi per l’alimentazione dell’elettronica di bordo. Sempre in Lombardia vengono prodotte le unità elettroniche che servono per il controllo e la distribuzione di energia al veicolo spaziale. Thales Alenia Space ha invece curato la realizzazione della struttura del modulo Esm e dei sottosistemi critici, compreso il sistema per la protezione dai micrometeoriti e il controllo termico. «Siamo orgogliosi di poter supportare la visione e l’opera d’ingegno dell’umanità per creare comunità stabili sulla Luna, oggi con equipaggiamenti high tech, domani con robotica, orologi atomici e sensori, tecnologie che in Leonardo sviluppiamo per lo spazio da oltre 60 anni», ha aggiunto Fuggetta.