Nuovo ospedale a Beata Giuliana, primi dubbi sul metaprogetto. La viabilità reggerà?

Il nuovo ospedale inserito nella realtà attuale di Beata Giuliana

BUSTO ARSIZIO – Nuovo ospedale a Beata Giuliana, spuntano i primi dubbi dopo che si è svelato il metaprogetto. A partire dalle domande del quartiere, in particolare sulla viabilità, per capire se potrà reggere all’impatto con una struttura che va ad innestarsi su due arterie (via Quintino Sella e il Sempione) già oggi trafficate. Perché è vero che il metaprogetto è solo un’ipotesi un 3D che ha valore indicativo in vista dell’iter progettuale vero e proprio dell’opera, ma l’impressione del capogruppo Pd Maurizio Maggioni è che si sia trattato di «uno spot» per il nuovo polo ospedaliero, un progetto su cui la politica bustocca (e gallaratese) dovrà ragionare. Lo sanno anche in maggioranza, tanto che il presidente della commissione servizi sociali e sanità Matteo Sabba si prepara a convocare una seduta ad hoc.

Le perplessità del quartiere

Dai residenti della zona sono emerse subito una serie di criticità che andranno tenute in considerazione nel corso dell’iter di progettazione dell’intervento. C’è chi si chiede come potrà essere scavato il parcheggio interrato per gli utenti che si affaccia su via Quintino Sella visto che proprio su quel terreno è stato appena interrato un metanodotto e come la Cascina dei Poveri, oggi diroccata, potrà essere preservata dalle vibrazioni dell’edificio vicino che verrà realizzato. Ma è la viabilità la preoccupazione principale: via Quintino Sella reggerà il traffico di un ospedale così imponente, considerando che già ci transitano le auto e i pullman dell’Ite Tosi, che è un altro grande attrattore di traffico all’ora di punta del mattino, e cosa accadrà alla statale del Sempione che già oggi (è successo recentemente un paio di volte) manda in tilt tutto l’intorno per un incidente?

Il pressing del comitato

Punti di domanda che sono venuti all’orecchio del consigliere comunale della Lista Antonelli Alex Gorletta, che è anche uno dei referenti del comitato di quartiere di Beata Giuliana: «Sicuramente sono tutte problematiche da tenere in considerazione, anche se abbiamo capito che questo metaprogetto per ora ha il solo scopo di mostrare quello che potrà essere l’impatto visivo sull’area, senza che ancora sia stato fatto uno studio sull’impatto viabilistico o delle valutazioni sulle condizioni del sottosuolo e della Cascina dei Poveri». Ecco perché per ora il giudizio rimane sospeso: «Ci riserviamo di valutare al momento opportuno quello che verrà proposto – ammette Alex Gorletta – sperando perlomeno che da qui ai prossimi passaggi, e alle prossime risposte a questi dubbi legittimi, non passino anni».

Maggioni sospende il giudizio

«Uno spot»: questa la prima impressione di Maurizio Maggioni, capogruppo del PD. «Troppo poco per giudicare. Ma dobbiamo entrare nel merito e iniziare a metterci la testa come amministratori per capire quale sarà il rapporto con il quartiere e con il Sempione, ma anche quali elementi di qualità inserire nel progetto, come gli accessi differenziati e il verde». Temi chiave su cui Maggioni invoca un coinvolgimento a 360 gradi: «Più restano aperti i problemi di quali presenze garantire in termini di servizi territoriali, come le case di comunità».

I dubbi di Sabba

«Entro e sento “un ospedale più verde più resiliente”…Per me non si comincia benissimo…». Così il consigliere della Lista Antonelli Matteo Sabba, che non ha mai nascosto le sue critiche all’idea del maxi-progetto, anche in aperto dissenso con il centrodestra di Busto. «Resiliente? Forse intendono significare “duttile”, ma è una parola chiave che fa capire come sia un’iniziativa che risponde ad altre ragioni». E ora? «Attendo gli esiti sul campo – ammette Sabba – a partire da quando sistemeranno l’ospedale di Busto, che non è un campo di battaglia come Gallarate ma poco ci manca. Di certo entro fine maggio-inizio giugno convocherò una commissione servizi sociali-sanità per discutere di questo metaprogetto».

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