Nuovo ospedale, tensione in consiglio a Busto. Ma l’AdP passa: un solo voto contrario

BUSTO ARSIZIO – Striscioni in aula e momenti di tensione, con una sospensione della seduta. Ma alla fine l’Accordo di Programma per il nuovo ospedale viene approvato in consiglio comunale anche a Busto Arsizio, dopo Gallarate. Qui però il Pd si astiene e la maggioranza si allarga anche ai centristi dell’opposizione. «Questo Accordo di Programma è epocale, il nuovo ospedale è epocale – rivendica il sindaco Emanuele Antonelli – ben 440 milioni sul nostro territorio, non so se vi rendete conto». Dai comitati applausi a scena aperta per Santo Cascio, il civico di centrosinistra che è l’unico a votare contro: «Da qui a otto anni che fine faranno i cittadini in cura in questi ospedali?».

Tensione in aula

Appena il sindaco Emanuele Antonelli inizia ad illustrare la delibera sull’Accordo di Programma del nuovo ospedale di Busto-Gallarate, poco prima delle 23, dal folto pubblico presente si alzano degli striscioni e dei cartelli contro la maxi-opera. «Non si può, il regolamento lo vieta» ammonisce subito la presidente del consiglio comunale Laura Rogora, mentre le forze dell’ordine e gli agenti di polizia locale, presenti in forze per sorvegliare la sala consiliare, strappano gli striscioni dalle mani dei contestatori. C’è tensione e la presidente Rogora sospende la seduta, tra le proteste dei rappresentanti dei comitati contro l’ospedale, che rivendicano il diritto ad esporre striscioni e cartelli di contestazione. «Che democrazia è?» chiede Elis Ferracini, uno dei portavoce di “Stop Ospedale Unico”. «Il regolamento è chiaro – ribadisce Laura Rogora – il pubblico può ascoltare, ma in silenzio e senza cartelli». Alla ripresa della seduta, spuntano altri striscioni ma il sindaco Antonelli invita a lasciar fare: «Ho zero considerazione per voi» dice ai contestatori, e va avanti a parlare.

L’appello del sindaco

«La sanità è una cosa importante, ecco perché non dedico tempo a chi non è del mestiere – la chiosa del sindaco – ho sentito tante opinioni imbarazzanti, sono state raccolte firme. Ma gli operatori sanitari lo vogliono, e sono certo anche i cittadini. Risolverà tutti i problemi? È una domanda senza risposta per noi ma anche per voi. Ma dobbiamo farci trovare pronti per quando i nostri governanti riusciranno a soddisfare la manodopera sanitaria». E lancia un appello alle opposizioni: «Dopo tutti questi sforzi il voto unanime sarebbe il minimo. Io voto responsabilmente e convintamente sì e ringrazio Regione e Fontana. Potrò guardare a testa alta gli operatori sanitari e continuerò a non prendere in considerazione chi parla a vanvera o per ideologie politiche. Su 84mila cittadini di Busto, 80mila voterebbero come noi».

Centrosinistra diviso

Contro il sindaco usa parole dire il consigliere di Progetto in comune Santo Cascio: «Impari semplicemente a dire che non condivide le idee degli altri». E poi lo provoca: «Posso avere titolo a parlare senza essere laureato in medicina o posso avvalermi del fatto di essere un paziente oncologico di questo territorio che è dovuto a scappare da Busto perché era smembrato tutto? Non ha senso avere due doppioni, ma si può pensare alla complementarietà tra i due ospedali esistenti. E anche quello nuovo, non c’è spazio per ampliarlo». Alla fine sarà proprio Cascio l’unico contrario. Il Pd, per voce del capogruppo Maurizio Maggioni, invita a non perdere l’occasione di un maxi investimento sulla sanità pubblica: «Noi siamo per un ospedale nuovo e unico ma in otto anni si sarebbe dovuto potenziare i servizi territoriali e ragionare sull’inserimento territoriale di un’opera del genere. Proposte alternative non ce ne sono, perché quando sono state fatte non hanno trovato un consenso tale da poter essere messe in gioco con una certa tempestività. Quelle in campo sono tutte dispersive: rischiano di non rispondere alle esigenze di innovazione sanitaria. Noi vogliamo che non si perda l’occasione di intervenire ma ci sono problemi aperti che devono essere affrontati». Eppure nella vicina a Gallarate il PD ha votato contrario.

Il centro converge

Farioli ricorda le tappe precedenti per riaffermare il suo storico favore al progetto: «Sono passati troppi anni, dovremmo chiederci dove la politica ha mancato. Ma oggi non è il momento, e accolgo con intelligente piacere le parole del collega Maggioni che invita a non disperdere l’occasione di un investimento sanitario da 450 milioni. Chiunque si metta a baloccarsi sulla destinazione si prende la responsabilità di fare in modo che nel Basso Varesotto la sanità pubblica muoia». Ma il sì non è un assegno in bianco: «Questo è l’inizio di un percorso. Sarò inflessibile nel chiedere da subito un Accordo di Programma locale per il vecchio ospedale». E dal gruppo misto Emanuele Fiore rimarca: «Non bastano quattro muri tecnologicamente all’avanguardia, facciamo sì che diventi un’eccellenza del territorio».

La maggioranza e il caso del figlio di Sabba

La maggioranza è compatta, e anche lo storicamente scettico Matteo Sabba (Lista Antonelli) si schiera a favore dell’Accordo di Programma: «In commissione la mia è stata un’astensione più di coscienza che di scienza. Cambierò il mio voto, ma sono terrorizzato dai prossimi dieci anni. Io oggi ho paura ad andare all’ospedale di Busto, è in una situazione tragica, tanto che mio figlio non nascerà a Busto, perché non mi fido. E al sindaco chiedo che sia il primo a fare una guerra se c’è qualcosa che non va, perché la città ha paura e su questo progetto, come maggioranza, ci giochiamo la faccia». È il suo capogruppo Marco Lanza a rispondergli: «Se avessimo già l’ospedale unico forse cambierebbe idea e farebbe nascere suo figlio a Busto». Ma anche il sindaco Emanuele Antonelli bacchetta Sabba: «È una forma di non rispetto per chi lavora in ospedale, dove passano migliaia di persone, che per il 90% escono soddisfatte. Le pecche ci sono ma faremmo un torto a quelle persone che fino a un anno e mezzo fa chiamavamo eroi». Alla fine votano a favore tutti i consiglieri di maggioranza più Farioli, Lanza (PRL) e Fiore, astenuto il Pd, contrario Cascio. E dal pubblico, ormai decimato (è abbondantemente passata la mezzanotte), si leva un “Vergogna”.

busto arsizio nuovo ospedale – MALPENSA24