Oggiona, Ghiringhelli giura in consiglio: «Iniziamo con umiltà e determinazione»

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OGGIONA CON SANTO STEFANO – Responsabilità, concretezza, impegno, dialogo. Parte da qui, Franco Ghiringhelli. Il nuovo sindaco di Oggiona con Santo Stefano, alla guida dei civici di Obiettivo Comune, ha ufficialmente sancito l’inizio del suo mandato durante il consiglio comunale di insediamento ieri, 18 ottobre. In fascia tricolore, ha giurato sulla costituzione, abbandonando la sala a un applauso di benvenuto. Solo un rito, dice, una tradizione. Che però non ha solo «un valore puramente formale». Ma anzi, «impone il rispetto dei valori fondanti della nostra democrazia». Essere stato eletto alla guida del paese «rappresenta, ovviamente, un grande onore». Di contro, implica «l’onere di impegnarsi al massimo delle mie capacità». Da qui, un breve indirizzo delle linee programmatiche da sviluppare nei prossimi cinque anni. In aula, presente anche l’opposizione di Progetto Comune, il centrodestra riunito intorno a Daniele Milani: «Saremo una minoranza costruttiva, attenta e vigile. Non ostacoleremo tutto ciò che di buono sarà fatto. Ma saremo pronti a criticare tutto ciò che non riterremo rispettoso delle brochure di programmazione consegnate».

I pilastri del sindaco

Per Ghiringhelli, governare da una parte significa «responsabilità», perché «ogni decisione che prenderemo e ogni atto che ci accingeremo a compiere dovranno essere basati sul fondamentale principio dell’interesse pubblico». Dall’altra, «concretezza», perché «sarà nostro dovere ricercare sempre le migliori soluzioni ai problemi che ci troveremo ad affrontare». Ma anche impegno e dialogo. Sì, perché «ascoltare la cittadinanza sarà un imperativo di questa amministrazione, che cercherà sicuramente di collaborare con tutte le associazioni culturali, sportive, di volontariato al fine di rafforzare e migliorare i legami sociali della nostra comunità». Da subito, chiare le intenzioni: «Con umiltà e determinazione inizio questo percorso. Lavorerò assiduamente assieme ai componenti della giunta e dell’intero consiglio che, per parte di maggioranza, sosterrà l’azione amministrativa e, per parte di minoranza, vigilerà sul nostro operato facendolo, mi auguro, con senso critico ma costruttivo».

Le linee programmatiche

Il programma è stato – più volte e in più sedi – snocciolato. Ieri è stata l’occasione per presentare alcuni punti fondamentali. A partire dalle politiche educative, «per creare le condizioni che permettano lo svolgimento di delle attività formative». O quelle sociali, con «punti fermi come la lotta all’esclusione alla povertà e alla discriminazione». Fino alla sicurezza, concentrata sulla «prevenzione». Ampio spazio alla cultura, fondamentale per «lo sviluppo intellettuale di giovani e adulti, da sostenere promuovendo iniziative ed eventi». Così come ci sarà attenzione per lo sport, non solo «alla base della formazione fisica, ma un’opportunità per socializzare, integrarsi e motivo di aggregazione». Non meno importante il bilancio, lo «strumento di programmazione e controllo dell’ente» e la sensibilità alle politiche green, per «guidare la società verso un futuro sostenibile». A chiudere l’edilizia e i lavori pubblici. Sia «garantendo il mantenimento in efficienza dei luoghi, magari evitando interventi urgenti e di emergenza». Sia «portando a termine i progetti già avviati dall’amministrazione precedente».

Il ruolo della minoranza

Concretezza, impegno e responsabilità sono i punti da cui riparte anche l’opposizione. Concretezza, «per un’investitura che ci ha sempre visti onorare e portare avanti il programma dal 2016, onorandolo quasi totalmente». Impegno, «perché nonostante i problemi, la pandemia e qualche consigliere che, per motivazioni ambigue, ci ha abbandonati, siamo stati presenti sia sul territorio sia in questo palazzo». E responsabilità, «perché ogni azione da noi intrapresa è stata ponderata, con il solo fine di servire il nostro paese». Un elenco di interventi, quello ricapitolato da Milani, tra «il bilancio risanato» e «opere pubbliche o finanziate in toto o in fase di progetto esecutive o pronte a partire». Un modo per dire alla nuova amministrazione che «meglio di così non potevate partire, con un tesoretto di opere solo da ultimare e inaugurare a breve». E ha concluso così: «Vi garantiamo che le critiche saranno sempre dirette, pesanti magari. Ma mai ci lasceremo andare ad insulti e calunnie. Come invece è successo spesso nei nostri confronti. Un atteggiamento che ci ha disgustato, anche se abbiamo sempre tollerato. Educazione, senso civico, bene comune sono valori da dimostrare verso tutti indistintamente».

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