OJM in Eurocup? E’ una possibilità concreta. Ecco perchè

OJM Varese ipotesi Eurocup

VARESE – Vista la classifica la Openjobmetis Varese rimarrà fuori dalle coppe europee? Non è detto. Anzi. Certo la penalizzazione ha neutralizzato la possibilità di disputare la Champions League (il primo step Fiba, basato sui piazzamenti della regular season). Tuttavia il management varesino starebbe prendendo in seria considerazione la possibilità di accedere alla più competitiva Eurocup.

Le coppe europee per club

Piccolo ripasso per i non addetti ai lavori di stretta osservanza. Oggi le coppe europee per club sono quattro. Due organizzate da Euroleague Basketball e due da Fiba Europe. La prima organizzazione (società di cui i club licenziatari sono tra i maggiori azionisti) cura l’Eurolega e la Eurocup, la federazione europea promuove la Basketball Champions League e la Fiba Europe Cup (quella sfiorata da Varese nel 2016 con la finale di Chalon persa contro gli Skyliners Frankfurt).

L’ammissione alla Eurocup

Eurocup è di fatto il secondo gradino europeo, dietro alla (per ora) inarrivabile Eurolega. Partecipano 20 squadre che vengono inserite in due gironi all’italiana da 10 squadre ciascuno. Le prime otto vanno ai playoff, le ultime due di ciascun girone sono eliminate. La vincente partecipa di diritto alla Eurolega. L’ammissione può avvenire con wild card sulla base di un progetto annuale o pluriennale. La domanda di wild card deve essere presentata entro la prima metà del mese di giugno, la risposta di Euroleague Basketball arriva a luglio.

Le condizioni societarie per il grande passo in Europa

Per fare questo passo molto impegnativo naturalmente tutte le condizioni societarie devono essere a pieno, anzi pienissimo regime: definizione dell’accordo societario con Pelligra Group, ingresso dei nuovi sponsor del territorio e così via. Vista la licenza annuale l’anno prossimo, per esempio, non è sicurissima la partecipazione di Brescia a Eurocup (così riportano i giornali locali, ma in realtà sia la Germani che la Umana Reyer Venezia sarebbero già considerate dentro, Trento è sostenuta dalla Regione). Il ritorno di Varese nell’Europa che conta, soprattutto dopo la storiaccia della penalizzazione di 11 punti nella stagione in corsa, sarebbe come tirare a lucido l’argenteria delle coppe nelle vetrine della società e riportare sotto i riflettori un brand unico nel continente. La partecipazione a Eurocup garantirebbe un extra budget in più, anche se non rapportato all’impegno della competizione. Sicuramente sarebbe una vetrina unica per il territorio per attirare nuovi sponsor e per fare nuovi incassi al “Lino Oldrini” (pur con l’incognita della gara infrasettimanale).

La costruzione della squadra in caso di Eurocup

Sarebbe un passo molto ambizioso e anche logorante visto che ci sarebbero almeno 18 partite da giocare. Ambizioso è però il progetto societario della Pallacanestro Varese e di Luis Scola (e, nel caso, di Ross Pelligra). Troppo ambizioso per avere come unica vetrina il campionato italiano, considerato troppo poco attrattivo per un ulteriore step per sponsor, pubblico, visibilità e per chiamare giocatori di peso. Certo, ambizione che deve fare rima con sostenibilità. Dal punto di vista tecnico, insomma, la partecipazione a Eurocup ci starebbe benissimo, soprattutto con una squadra da entry level, cioè non costretta a vincere ad ogni costo, seppur con la giusta ambizione. Questo, come sentito da più parti, comporterebbe la costruzione di una squadra da 12-giocatori-12? Non è detto. Trento ha fatto la stessa coppa con 9 giocatori. Sicuramente gli atleti (soprattutto gli americani) preferiscono giocare una partita in più che fare una settimana di soli allenamenti: questione di stimoli, ma anche una vetrina internazionale per molti di loro, soprattutto per chi deve ancora arrivare. Inoltre, con 9 titolarissimi e 3 di rotazione, ci sarebbero maggiori possibilità di dare spazio a giocatori, che invece con il solo campionato sarebbero più chiusi dai titolari. Infine, Varese può contare su un’arma segreta (non troppo, per la verità): si chiama Silvio Barnabà, un luminare nel campo del ricondizionamento atletico. Insomma la Eurocup si potrebbe fare spendendo, certo, ma neanche tantissimo, certamente con i giocatori giusti. Resta da capire se con un 6+6 oppure con un ben più economico 5+5, sulla scia di quest’anno (anche Trento ha puntato sulla medesima formula). In questo caso sarebbe determinante la scelta di giocatori italiani di qualità.

La riforma delle coppe europee

Patrick Comninos (CEO della Basketball Champions League) parlando con i media a Malaga dello sviluppo dei rapporti con Euroleague.
Abbiamo un dialogo aperto con il nuovo management di Euroleague con l’idea di trovare la soluzione migliore per sviluppare il basket europeo per club. Esiste un grande gap tra popolarità dei club e un ritorno economico adeguato, stiamo discutendo di tantissimi aspetti e non solo del futuro di Eurocup e BCL. Sappiamo che ci sono tantissime cose da migliorare, dobbiamo offrire soprattutto chiarezza. Adesso il panorama è molto confuso e incerto, questo è un problema per costruire delle reali opportunità commerciali attorno al prodotto basket. Bisogna pensare al fatto che non sono soltanto pochi club a giocare in Europa, ci sono tantissime squadre e tanti paesi rappresentati. Dobbiamo lavorare per sviluppare tutto l’insieme. Sicuramente dobbiamo strutturare meglio il basket europeo, rispettando la piramide dello sport e salvaguardando la forza dei campionati nazionali, che sono la base di ogni competizione europea. Gli investimenti nello sport arrivano se c’è anche la speranza di poter vincere. Credo sia anche importante determinare un numero di competizioni europee che abbia senso: al momento sono quattro, personalmente penso che non sia necessariamente la cosa giusta. Inoltre, credo che sia importante che per partecipare a una coppa europea si garantisca anche un adeguato livello di competitività.

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