Oltre gli schemi, Lombardia Ideale, il caso Efrem: la parabola di Busto Grande

busto grande matteo sabba

BUSTO ARSIZIO – Dall’idea di «abbattere gli steccati ideologici» all’apparentamento con il movimento Lombardia Ideale, fino al clamoroso caso Efrem, con l’arresto del consigliere comunale Paolo Efrem accusato dalla Dda di Milano di emissione di fatture false con l’aggravante dell’agevolazione delle cosche della ‘ndrangheta. La parabola di Busto Grande, il movimento civico nato per rivoluzionare la politica bustocca e fiancheggiare la candidatura a sindaco di Emanuele Antonelli, che rischia di finire travolto da una vicenda personale che riguarda il suo unico rappresentante eletto a Palazzo Gilardoni.

L’ordinanza del Gip: «Efrem testa di ponte delle cosche per arrivare alla politica»

Lo “stato nascente”

Lista civica trasversale, che voleva «abbattere gli steccati» e andare «oltre gli schemi destra-sinistra» mettendo insieme mondi fino ad allora politicamente contrapposti, rappresentati dai volti di due dei fondatori del gruppo, l’ex consigliere comunale di AN-Pdl Checco Lattuada (oggi coordinatore di collegio di Fratelli d’Italia) e lo storico esponente di Rifondazione Comunista Antonio Corrado. Un’esperienza nata negli ambienti della destra alternativa, vicina a Comunità Giovanile, da cui proviene anche l’attuale leader del gruppo Matteo Sabba. Busto Grande aveva per prima, e prima che arrivasse sui tavoli politici, sostenuto e rivendicato la candidatura a sindaco di Emanuele Antonelli (con Lattuada e Sabba avevano condiviso la “diaspora” dopo lo scioglimento del PDL) e, dopo la vittoria di quest’ultimo alle primarie del centrodestra contro la leghista Paola Reguzzoni, aveva siglato un’alleanza politica con la coalizione poi risultata vincente alle elezioni amministrative del 2016. Con il 3,78% dei voti (oltre 1200) la lista otteneva un consigliere comunale, Matteo Tosi, 89 preferenze contro le 82 di Paolo Efrem. Coscienza critica della maggioranza, Busto Grande sostiene Antonelli senza chiedere poltrone, così viene subito messa ai margini della spartizione e non ottiene nemmeno una presidenza di commissione. Dopo il primo rimpasto di giunta, nel settembre 2017, ancora ignorata, Busto Grande lascia la maggioranza. Rientrerà solo dopo l’apparentamento con Lombardia Ideale.

Arriva “Paolino” Efrem

Dopo le dimissioni da consigliere comunale di Matteo Tosi (che viene nominato garante dei detenuti), nella primavera del 2018, ecco spuntare sui banchi della sala esagonale la novità Paolo Efrem. Al secolo Efrem Paulos Dawit, nato a Busto Arsizio da genitori eritrei, primo consigliere comunale di colore nell’assise civica di Palazzo Gilardoni. Alla prima esperienza politica, di lui si sa poco: cresciuto ai Santi Apostoli, allenatore di calcio giovanile (all’Accademia Inter di Milano), sempre gentile e sorridente. È subito decisivo al voto del bilancio consuntivo, quando salva la maggioranza di Antonelli «per senso di responsabilità». Ma rimane all’opposizione. Un anno dopo, all’indomani del terremoto di Mensa dei Poveri, il voto di Efrem sarà ancora decisivo per rinviare il consiglio comunale chiamato a discutere sull’inchiesta che ha travolto diversi uomini chiave della politica bustocca.

L’intervento di Efrem

Su Forza Italia siamo sempre stati diffidenti

«Il nostro ruolo fuori dalla maggioranza -scriveva in quei frangenti Paolo Efrem a proposito di Forza Italia – era ed è chiaramente una conseguenza della fin troppo forte presenza di un partito per il quale non abbiamo mai celato la nostra diffidenza. Oggi quel partito sta scomparendo sotto i colpi della magistratura». A quel punto la strada è spianata per il ritorno in maggioranza, che coincide con l’adesione di Busto Grande a Lombardia Ideale, la creatura politica nata sulla scia dell’esperienza della lista “Fontana presidente” alle elezioni regionali del 2018 e coordinata dall’unico consigliere regionale eletto in quel gruppo, il varesino Giacomo Cosentino. Anch’egli, come Matteo Sabba, proveniente nel mondo giovanile della destra prima in AN poi nel PDL. Erano i giorni post-Mensa dei Poveri, quando un altro consigliere di maggioranza era finiti agli arresti (domiciliari), il coordinatore di Forza Italia Carmine Gorrasi, così come il plenipotenziario azzurro in provincia di Varese (allora molto presente a Busto Arsizio) Nino Caianiello. «Il 7 maggio l’aria è cambiata – aveva dichiarato Matteo Sabba, portavoce di Busto Grande, ai tempi dell’ufficializzazione dell’accordo con Lombardia Ideale – e possiamo dire che forse qualcuno ci ha dato ragione, facendo decadere almeno una delle motivazioni che ci hanno spinto a posizionarci alla sinistra del sindaco». Un apparentamento grazie al quale il gruppo consigliare di cui è unico componente Paolo Efrem assume la denominazione Busto Grande-Lombardia Ideale, e che consente a Busto Grande di ottenere perlomeno la nomina di Sabba come presidente del Distretto urbano del commercio, dopo che ancora una volta i partiti chiudono le porte della giunta.

Matteo Tosi: «Inimmaginabile»

Il resto è storia di questi giorni, con la parabola di Busto Grande che va a sbattere sull’arresto di “Paolino”. Un colpo durissimo. La sua sospensione dal consiglio comunale, come prevede la legge, sancirà molto probabilmente la scomparsa di Busto Grande dalla scena politica bustocca, visto che il posto di Efrem verrà preso da Fabrizio Bianchi, già consigliere provinciale di Forza Italia e da tempo in rotta con il movimento. Resta nel gruppo lo sconcerto generale per le accuse che hanno travolto Paolo Efrem. «Un pezzo di pane, un ragazzo semplice e cristallino, educato, gentile e con ottimi valori – lo descrive Matteo Tosi, il consigliere comunale eletto per Busto Grande che con le sue dimissioni ha aperto le porte della sala esagonale a “Paolino” – posso essermi sbagliato, per carità, e la magistratura saprà dirmelo, a indagini finite. Ma, davvero, non posso nemmeno immaginarmelo come affiliato di qualsivoglia cosca o simili. In questo, mi conforta leggere che la criminalità organizzata gli avrebbe organizzato la campagna elettorale. Il che starebbe a significare che la suddetta cricca di malviventi sarebbe arrivata seconda, dietro di me, con meno di 90 voti… il che mi sembra quanto meno improbabile».

busto efrem lombardia ideale – MALPENSA24