Su Forza Italia siamo sempre stati diffidenti

busto paolo efrem

Come consigliere di Busto Grande, a differenza di molti altri che non hanno inteso forse il loro ruolo, sono stato votato da dei cittadini e sono sostenuto da un gruppo direttivo di Busto Grande. Qualsiasi consigliere di qualsiasi gruppo o partito non dovrebbe fare prevalere la sua persona, ma dovrebbe in qualche modo applicare quel concetto di rappresentanza democratica che le elezioni stabiliscono. Spesso invece il ruolo del consigliere appare più come un trespolo per condurre duelli personali o soddisfare famelici bisogni di attacco al potere.
È raro udire attacchi a questo sindaco corredati di progetti alternativi credibili. Calza a pennello l’esempio su Accam. Noi di Busto Grande, otto mesi fa avevamo detto che il Cda andava rimosso per inefficienza e denunciato l’eccessiva presenza partitica nella gestione della società. Siamo anche consapevoli che al contempo si deve trovare un valido progetto per evitare una chiusura che potrebbe e potrà lasciare solo inestimabili problemi al territorio e un aumento sostanziale delle imposte collegate. Oggi, ancor di più dopo le ormai note vicende, il lavoro di un’opposizione feroce è ancor piu semplice, ma come possiamo vedere mancano veramente le basi.
Il rinvio del consiglio al 28 maggio appare sostanzialmente una decisione ovvia e saggia. La scelta di opporsi al rinvio è in parte stupida, viste le continue evoluzioni che i casi giudiziari stanno avendo, in parte arrogante e non curante degli interessi della comunità e quindi similare alla gestione che la magistratura oggi sta indagando. Quindi al consigliere Diego Cornacchia, ai Cinque stelle Claudia Cerini e Luigi Genoni, ai consiglieri di PD e a Busto Al Centro chiediamo per cortesia di smetterla perché gli interessi di pochi non devono prevalere. Anche se, in questo caso, i pochi non sono Caianiello e company, ma loro stessi. Il nostro ruolo fuori dalla maggioranza era ed è chiaramente una conseguenza della fin troppo forte presenza di un partito per il quale non abbiamo mai celato la nostra diffidenza. Oggi quel partito sta scomparendo sotto i colpi della magistratura. Possiamo limitarci al classico “l’avevamo detto”, ma preferiamo andare oltre e guardare alle sfide che ci possono aspettare a noi e alla città.

Paolo Efrem
consigliere comunale di Busto Grande

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