OJM, profondo (bianco)rosso. Il futuro è da paura

Openjobmetis Varese profondo bianco(rosso)
coach Massimo Bulleri

VARESE – Per la Openjobmetis la strada verso la salvezza si fa sempre più stretta. Ora mancano solo 9 partite alla fine del campionato e i biancorossi sono adesso da soli all’ultimo posto a 10 punti (per la verità lo erano anche prima, visto lo 0-2 a favore di Cantù, che però sale a 12). L’ultimo turno dice che l’Acqua S. Bernardo è riuscita a battere Treviso (laddove i varesini, anche a causa del contestato fischio di Paternicò su Scola, non erano riusciti) e che Trento (12 punti) è caduta a Cremona (14 punti). Ed è proprio la Dolomiti Energia, come da noi ipotizzato, sembra essere diventata l’unica squadra su cui fare la corsa, vista la crisi di risultati (con tanto di cambio di allenatore), la vittoria della Openjobmetis in terra trentina e il decisivo scontro diretto che si giocherà alla Enerxenia Arena domenica 28 marzo.

La salvezza difficile da conquistare sul campo

Al netto dei valori in campo, la Openjobmetis vista sabato a Bologna ci è sembrata ancora una volta una squadra “storta”. I presupposti. Ennesima virata tecnica da parte di coach Massimo Bulleri (nella foto). Il quale mette in cantina lo “small ball”, con la rescissione del contratto di Ingus Jakovics, e decide di varare l’assetto pesante (Anthony Morse come cambio di John Egbunu). La scelta doveva liberare risorse offensive (e ingombri difensivi) a favore di Luis Scola e favorire la palla sotto ai lunghi. E invece niente. Perché la “sparatoria” di ben 38 tiri da 3 contro i 33 da 2 ha lasciato intendere ben altro. E cioè che il gioco in campo prescinde dall’ennesima rivoluzione tattica attuata in società. E allora ce lo dobbiamo proprio chiedere. Massimo Bulleri ha in mano la squadra? Riuscirà finalmente a dare la propria impronta nella corsa verso la salvezza? Il tempo oramai stringe. In modo drammatico.

Il futuro della Pallacanestro Varese fa paura

L’allarme (bianco)rosso sul campo fa il paio con quello societario. Le risorse, da qualche stagione, si stanno sempre più riducendo, nonostante il supporto di Openjobmetis (nella foto l’amministratore delegato Rosario Rasizza) e l’aiuto dei soliti noti. Ma il complesso articolato societario, la mazzata del blocco delle biglietterie e la sensazione di un “rinsecchimento” del consorzio lancia tanti interrogativi sul futuro. Nonostante lo straordinario attivismo del trust dei tifosi Il basket siamo noi, che, naturalmente, da solo non può risolvere la macro questione delle risorse. E nonostante l’appassionato cda. L’appello l’aveva lanciato proprio Toto Bulgheroni un paio di settimane fa su queste colonne. Il territorio può ancora permettersi una gloriosa società di serie A come la Pallacanestro Varese? La forbice economica rispetto a tutte le altre squadre (Cremona a parte) sta diventando troppo importante. E, a quel punto, riforma della Lega Basket oppure no, sistema delle licenze oppure no, rinnovato palazzetto oppure no, mantenere la Pallacanestro Varese in serie A potrebbe essere un lusso. Purtroppo. A meno che Varese e il suo territorio non diano una consistente mano alla società. In previsione delle prossime elezioni amministrative questa è una questione che riguarda anche la politica. Quella di Palazzo Estense e non solo. Non potrebbe essere diversamente per quello che è il brand territoriale per eccellenza. La Pallacanestro Varese.

 

 

A tutto Toto. Bulgheroni crede nella salvezza della OJM. E lancia un appello per il futuro

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