Esclusivo – Umberto Gandini (Lega Basket): la riforma delle licenze e la serie A del futuro

Openjobmetis Varese Gandini LBA

VARESE – E’ un Umberto Gandini determinato nel suo ruolo di presidente della Lega Basket serie A. In una intervista esclusiva a Malpensa24 il massimo dirigente della “confindustria dei canestri” è granitico nel tenere il punto su due aspetti fondamentali: rispetto delle regole vigenti e proposta per la serie A del futuro. Aggiungiamo noi, fors’anche un pochino infastidito rispetto alle numerose fughe in avanti apparse a vario titolo sui vari organi di stampa. Ma comunque determinato a presentare entro aprile un progetto complessivo per la riforma della serie A. Contemplando il blocco delle retrocessioni? E’ ancora preso per dirlo. Però non ci sarebbe una preclusione di fondo sull’argomento. Anche perché la discussione andrebbe aperta, piuttosto, sul nuovo concetto delle licenze per il massimo campionato.

Il campionato 2020/2021

“E’ un campionato che in campo sta dimostrando grande equilibrio ed incertezza, con qualità di gioco elevata. Nel quale non si può dare nulla per scontato. Non ultima la sorprendente e meritata vittoria di Trieste sul campo di Milano, a dimostrazione che le partite non hanno mai un esito predefinito. Milano è certamente la grande favorita, ma le sconfitte contro Brindisi e Trieste stanno a significare l’incertezza di qualsiasi gara. Dietro Milano c’è un grosso livellamento in chiave play-off. Dispiace vedere squadre in difficoltà, che hanno dovuto fare interventi per cambiare: cito Cantù, Varese, Trento, Brescia, che si sono dovute affidare a nuovi coach e a nuovi giocatori per trovare un assetto più competitivo. Questo testimonia il grande attaccamento delle proprietà alle loro squadre, perché gli investimenti sono stati effettuati in uno scenario di indiscutibile difficoltà economica”.

Il format attuale della serie A

“Il format attuale della serie A è stato deciso a luglio 2020, all’unanimità, da tutte e 16 le squadre partecipanti. Eravamo consci che sarebbe stata una stagione particolare, ma ci siamo armati di ottimismo, con la speranza di riuscire ad arrivare fino in fondo. Abbiamo disputato la Supercoppa, poi è successo quello che è successo da settembre a oggi, con situazioni che ci ha indubbiamente messo in difficoltà. Gare a porte chiuse, cluster di infezione da Covid in varie squadre, partite rinviate, il ritiro della Virtus Roma. E’ stato sicuramente un campionato particolare anche dal punto di vista economico: senza ricavi per le società, con tante promesse e nessun aiuto dal Governo, nonostante noi facciamo parte a pieno titolo dell’industria dell’intrattenimento e dello spettacolo. Sono tutte circostanze che hanno alterato lo scenario iniziale e che richiedono ulteriori riflessioni”.

La serie A del futuro

“Innanzitutto vorrei chiarire che io non ho mai parlato di franchigie. Il concetto di franchigia sta a prefigurare un campionato chiuso come quello della Nba, che non avrebbe precedenti in Europa, forse in parte l’Eurolega che però è un campionato semi-chiuso. Piuttosto stiamo ragionando sul concetto di licenze. La licenza è uno status, una patente, che consente di far parte del mondo professionistico. Quindi non solo il titolo sportivo conquistato sul campo, ma una serie di parametri quali strutture, palazzetti, sedi, marketing, comunicazione, settori giovanili e così via, come accade già in Spagna e in Germania. Proprio in questi due campionati ci sono squadre che, dalla lega inferiore, non sono potute salire alla loro serie A perché non rispondevano a questi paramenti. La LBA presenterà nei tempi prestabiliti (aprile 2021 n.d.r.) le proposte con le regole di ammissione al campionato 2021/2022 e poi ci confronteremo con la Federazione”.

Il caso Varese e il possibile blocco delle retrocessioni

“Non possiamo ragionare su un caso singolo. Dispiace per quello che è successo ad una società storica come Varese, ma stiamo parlando come se la squadra fosse già retrocessa. Invece altre piazze che erano in difficoltà (Cantù, Fortitudo Bologna e Trieste) hanno dimostrato che, cambiando qualcosa, ci si può riprendere sul campo. E il tempo non manca per invertire il trend dei risultati. Varese deve ancora recuperare 3 partite e poi ci sarà il girone di ritorno, che speriamo di completare con minori problematiche rispetto a quello d’andata. Oggi noi partiamo da regole scritte in tempi non sospetti, che possono essere riviste alla luce dei problemi che si sono presentati in corso d’opera. Non possiamo però dimenticare che la serie A fa parte di un sistema complessivo del sistema-pallacanestro, governato dalla Federazione e dal suo consiglio federale. La Lega Basket serie A rappresenta solo 15 club. In un mondo ideale vorremmo farci le nostre regole, ma nell’attuale scenario dobbiamo continuare a dialogare per raggiungere una convergenza di interessi”.

Il (ragionevole) dubbio di Umberto Gandini: e se non fosse solo Roma a saltare?

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