A tutto Toto. Bulgheroni crede nella salvezza della OJM. E lancia un appello per il futuro

Openjobmetis Varese Toto Bulgheroni
Toto Bulgheroni

VARESE – E’ un Toto Bulgheroni (nella foto) positivo, ma anche stanco e preoccupato. L’ex patron ed attuale consigliere del cda con delega alla parte tecnico-sportiva è l’istituzione per eccellenza della Pallacanestro Varese. Ne ha viste passare di ogni. Mai però come quest’anno. Al di là dei (deludenti) risultati sul campo, il fattore-Covid ha alterato pesantemente la situazione del basket italiano, in campo e fuori. Soprattutto della Pallacanestro Varese, che oggi è (dato di fatto) una realtà piccola dal punto di vita economico, ma con un portato glorioso alle spalle, motivo per cui non può mai permettersi di procedere a “fari spenti”. Alla vigilia del cda allargato che si terrà oggi (mercoledì) pomeriggio, ecco che “il Toto” si apre sul presente e sui risultati del campo. Cercando anche di avere una visione di lungo periodo per la Pallacanestro Varese, visione che è molto preoccupata. Quasi da allarme rosso.

Una salvezza ancora possibile

“Certo che la salvezza è ancora possibile. La squadra e l’ambiente devono vivere di positività, anche di fronte alle delusioni. Mi sento però obbligato a fare una premessa necessaria. Con il budget a disposizione, la società ha provato a fare del proprio meglio. Non per questo vogliamo nascondere gli errori, che, come tutti, abbiamo commesso. Però adesso vogliamo raggiungere la salvezza. Abbiamo davanti un buon numero di partite e dovremo lottare sempre, sapendo anche che la pallacanestro passa attraverso alcuni fattori”.

La Openjobmetis 2020/2021

“Quando si è molto condizionati dal budget, come nel nostro caso, la strada è stretta, molto stretta. Dobbiamo fare alcune scommesse sui giocatori e dobbiamo cercare di vincerle. Questa purtroppo è una realtà. Con il senno di poi siamo bravi tutti. Devo anche dire che se qualcosa poteva andare storto, beh è andato storto. Ripenso agli infortuni di De Vico e Ferrero, al focolaio Covid, a Jalen Jones infortunato dopo 31” di gioco, ad un calendario che ci ha costretto a disputare 6 recuperi in 18 giorni. Possono sembrare delle scuse. Certo, qualcosa in più si poteva ottenere sul campo, inutile dire il contrario. Ma la differenza la fa il budget e il nostro non ci permette mai di poter sbagliare o che qualcosa ci giri oggettivamente storto, come quest’anno. Le ricette? Io conosco solo quelle del lavoro, della positività e di un pò di fortuna. Più in là non so andare. Ciò detto, garantisco che lotteremo fino alla fine per conquistare la salvezza”.

La frustrazione dei tifosi e dell’ambiente

“Quando le cose girano male, la passione e il tifo sfociano in rabbia. Come è sempre accaduto, i tifosi tendono a fare processi ai singoli: all’allenatore, al General Manager, ai giocatori, alla società, a Toto Bulgheroni… Ci sta. E’ anche comprensibile. Ma oggi la Openjobmetis non ha bisogno di questo. La Pallacanestro Varese, oggi più di ieri, ha bisogno di fiducia e di ottimismo intorno alla propria squadra. Avrei preferito mille volte prendere i fischi al palazzetto piuttosto che al massacro sui social. Non li leggo, ma me li raccontano. Guardi, io sarò anche vecchio e magari da pensionare. Però, mi ripeto, oggi la Pallacanestro Varese ha bisogno di ritrovare entusiasmo e positività. Soprattutto per coinvolgere qualche investitore che creda in noi. Mi auguro che Varese e tutto il territorio si stringano attorno ad una realtà che ha fatto la storia del basket italiano. Peraltro unica di un certo livello presente in città”.

Il futuro della Pallacanestro Varese e l’appello accorato

“Intanto bisogna ringraziare il consorzio per tutti gli sforzi che ha fatto e che speriamo continuerà a fare, garantendo alla Pallacanestro Varese le risorse economiche. Un altro ringraziamento è doveroso farlo agli sponsor, che ci sono vicini malgrado tutte le condizioni avverse (crisi economica e porte chiuse). Se devo guardare al futuro, dico che è assolutamente indispensabile avvicinare alla società nuove risorse. Il domani passa necessariamente da persone e da aziende aggiuntive, che considerino la Pallacanestro Varese un asset fondamentale del territorio. Se così sarà allora si potrà andare avanti. Altrimenti non potremo fare altro che tenere conto della realtà. E la realtà di oggi ci dice che, in serie A, tutte le società, da quelle di vertice (Milano, Venezia, Sassari, Virtus Bologna) a quelle medie (Pesaro, Brescia, Reggio Emilia, Trieste), hanno avuto iniezioni importanti di capitali per essere competitive sul mercato. Da noi sono sempre i soliti noti a tirare la carretta. L’attaccamento alla Pallacanestro Varese fortunatamente c’è, e molto, anche da chi oggi è arrabbiato. Ma se il nostro traguardo è il futuro, allora dobbiamo uscire da questo alone di negatività. Tutti insieme. Compresa una certa stampa, mi permetto di dirlo. Non è con le critiche distruttive che si riesce a risollevare la situazione. Ciò detto, vorrei rivolgere un appello d’aiuto alla città e a chi crede nella storia e nel valore della Pallacanestro Varese. Per il nostro futuro”.

L’impatto del Covid e la riforma della serie A

“Questo è sicuramente un campionato falsato dal Covid. Che vuol dire mancanza di incassi e di abbonamenti. Così come di una equità competitiva molto discutibile. E’ un dato di fatto. Non sono scuse. Sono fattori importantissimi, soprattutto per chi è nella parte destra della graduatoria, come noi. La mancanza dei tifosi è certamente un gap fondamentale per la Pallacanestro Varese: nel vuoto del palazzetto sei soltanto circondato da negatività. E così è difficile andare avanti, almeno parlo per me. Il progetto della Lega Basket (raccontato dal presidente Umberto Gandini su Malpensa24) non può che trovarmi concorde. Ma solo ad una condizione. E cioè che una volta fatte tutti insieme le regole, si parta e non si diano troppe deroghe. Se si stabiliranno delle regole di partecipazione per migliorare il prodotto-basket, queste devono essere accettate da tutti e devono essere rispettate da tutti. L’occasione giusta per fare un passo avanti sul progetto delle licenze sarebbe proprio la situazione anomala e non prevista che stiamo vivendo quest’anno. Naturalmente la proposta dovrà essere approvata dalle società di LBA e dalla Federazione Italiana Pallacanestro. Un’altra considerazione. Se le istituzioni si fossero già accordate qualche mese fa, forse avremmo evitato di buttare risorse sul mercato e, con le giuste regole per mantenere lo spettacolo della serie A, avremmo potuto progettare già da subito il futuro del nostro basket…”.

Basket: Recalcati gioca il derby-salvezza. E invoca il blocco delle retrocessioni

Openjobmetis Varese Toto Bulgheroni– MALPENSA24