Il giorno dopo Brindisi. OJM, come si cambia per non morire?

Openjobmetis Varese Campionato Trento
A Trento l'ex di giornata sarà Alessandro Gentile: Varese si aggrappa a lui

VARESE Il giorno dopo la partita contro la Happy Casa Brindisi è oramai accesso l’allarme rosso in casa Openjobmetis. E d’altra parte… 6 sconfitte consecutive (in 7 partite di campionato), ultimo posto in classifica insieme a Pesaro (con due retrocessioni), 3 giocatori e l’allenatore ancora out per Covid e infortunio. La richiesta alla dirigenza di “riprendere in mano” la stagione, al netto delle varie sfortune che si sono accanite, è un imperativo categorico. Un atto di onestà, che impone anche la revisione dell’impianto di gioco previsto nel mercato estivo. Cambiando necessariamente alcuni interpreti. Anche perché le voci statistiche (fondamentali in uno sport “matematico” come la pallacanestro) hanno già espresso il verdetto. La Openjobmetis è ultima quasi in tutto. Proseguendo così il rischio è rimanere staccati già alla pausa delle Nazionali e di sprofondare verso la A-2.

Il playmaking

Ci avevano descritto Trey Kell come un giocatore moderno, potenzialmente da Nba. Quello non è il suo livello, ma non è nemmeno un cattivo giocatore in assoluto. Doveva essere l’interprete di una squadra che ha come gioco principale la gestione delle spaziature tanto care al Bayern Monaco di Andrea Trinchieri, un sistema nel quale esaltare Alessandro Gentile (nella foto Alberto Ossola) come terminale principale. Se si vuole mutare rotta rispetto alle filosofie estive, allora il cambiamento non dovrà mettere in discussione un singolo giocatore (Trey Kell), ma l’intero impianto di gioco. Ritornando, per esempio, al vecchio e caro pick-and-roll, più semplice da eseguire e che l’anno scorso aveva portato la squadra alla salvezza. E’ vero, oggi manca un 4 tiratore (il Luis Scola dell’anno scorso) che abbia la capacità di aprirsi sul perimetro e soprattutto manca soprattutto il playmaker che sia in grado di creare vantaggi dal palleggio. Però questa squadra di “assaltatori” (Jones, Beane, Gentile, De Nicolao, lo stesso Kell) potrebbe trarre giovamento da un cambio di sistema, con lo stesso Egbunu più a suo agio a rollare verso il ferro che a fare a sportellate in area, ovviamente se innescato da un attivatore con caratteristiche diverse da Kell (vedasi il Ruzzier dell’anno scorso). In parole povere, ecco perché noi cambieremmo Kell per prendere un playmaker con caratteristiche diverse.

Il tiro da 3

Al netto delle ultime due assenze per Covid, Elijah Wilson è sembrato un pesce fuori d’acqua. E una squadra, la Openjobmetis, ultima nelle percentuali da 3, ha già il destino segnato, almeno nel basket moderno. Ecco perché ingaggio di un tiratore che sappia “aprire la scatola” da fuori, regalando una variante agli “assaltatori”, è indispensabile per non andare a picco.

La difesa

Quando invocavamo la difesa a zona, soprattutto per questa squadra di non-difensori, venivamo tacciati malamente e in maniera saccente (“a me la zona fa schifo”, Adriano Vertemati dixit). Nelle ultime due partite, senza Vertemati in panchina, la zona è stata l’arma obbligata e quasi esclusiva a cui aggrapparsi per disperazione viste le rotazioni quasi annullate. Morale, 78 punti subiti a Treviso e 84 contro Brindisi, comunque sotto la media stagionale dei 90. Senza difesa non si genera attacco (soprattutto per giocatori assaltatori), senza difesa non si vincono le partite (72 subiti nell’unica vittoria stagionale contro Brescia). I rinforzi da noi invocati siano anche ottimi difensori, perché il film visto contro Brindisi (Gentile attaccato e infilzato sistematicamente da Gaspardo e da Adrian) non si riveda più.

Voci statistiche da ultimo posto. Anzi da retrocessione

Le statistiche di oggi sono impietose e fotografano le grandissime difficoltà di una Openjobmetis ultima in classifica. Ultima per punti realizzati (72), prima per punti subiti (90), ultima per valutazione statistica (66.1), penultima con Brescia per rimbalzi difensivi (24.3), penultima negli assist (13.3), ultima nelle palle recuperate (5), seconda a pari merito con Treviso nelle palle perse (13.9), ultima per plus/minus (-18.1), ultima nei tiri da 3 (27%), penultima nel totale al tiro (42,4%, solo penultima solo grazie a un buon 51.1% al tiro da 2). Se il basket è uno sport matematico (e lo è), non c’è scampo per questa squadra. Come si cambia per non morire?

Egbunu e Wilson ancora positivi al Covid – il comunicato della Pallacanestro Varese

Pallacanestro Varese comunica che i tamponi molecolari di controllo effettuati da Elijah Wilson e John Egbunu hanno confermato la positività al Covid-19. I due giocatori continueranno a seguire le procedure previste dai protocolli vigenti e ripeteranno il test nei prossimi giorni.

OJM, non bastano il cuore e Jones. Vince Brindisi (84-71)

Openjobmetis Varese ultimo posto – MALPENSA24