Il ruggito della città: “La Pallacanestro Varese non si tocca”. Brividi a Masnago

Pallacanestro Varese abbraccio tifosi

VARESE – C’erano ancora dubbi che Varese fosse veramente Basket City, come ha scritto il nostro Massimo Lodi? Nessun dubbio. Bastava recarsi oggi, sabato, a Masnago fuori dal palazzetto. Doveva essere l’abbraccio dei tifosi alla squadra in partenza per Trieste. Si è trasformata in una sorta di “giornata dell’orgoglio biancorosso”. Con un messaggio diretto agli organismi federali (il Tribunale Federale e il presidente Gianni Petrucci). “La Pallacanestro Varese non si tocca”. Un’intera città ha ruggito per difendere la propria squadra, il proprio orgoglio, la propria storia. Semplici appassionati, il tifo organizzato de Il Basket Siamo Noi, gli ultras degli Arditi. E anche esponenti delle istituzioni, come il consigliere regionale Emanuele Monti, confusi in mezzo ai supporter. Questa la reazione da brividi dei tifosi, che hanno invaso il quartiere di Masnago e risposto a modo loro alla penalizzazione di 16 punti in classifica inferta dal Tribunale Federale, che, a loro dire, ha il sapore della fregatura.

La squadra colpita nell’orgoglio

I giocatori sono stati letteralmente stretti dall’abbraccio dei tifosi. Anche gli americani, cosa tutt’altro che scontata. Ovazione per il maghetto Colbey Ross, sorrisi imbarazzati di Justin Reyes e Markel Brown, il saltellante Tariq Owens. E ancora Nino Johnson a farsi i selfie con la gente osannante. Il General Manager Michael Arcieri a battersi il petto. Il coach Matt Brase ad applaudire dal pullman. Tutti scossi, nessuno escluso, e colpiti da cotanta dimostrazione di affetto. E poi gli italiani, con il capitano Giancarlo Ferrero idolo incontrastato del popolo biancorosso e gli enfant du pays Librizzi e Virginio a dare il cinque a tutti, così come Woldetensae, De Nicolao e Caruso.

Commozione, lacrime e orgoglio

Tante piccole storie all’interno di una grande storia d’amore. Le lacrime di un Toto Bulgheroni osannato dai tifosi e apparso molto provato dalla vicenda. E l’accoglienza all’amministratore delegato Luis Scola, passato in pochi mesi da essere El General a Lider Maximo del popolo biancorosso, acclamato dalla folla nella breve comparsata fatta sul piazzale Gramsci. E poi i dipendenti della società, anche loro apparsi commossi e confusi in mezzo ai tifosi. Un’orgia di telefonini, di telecamere della Rai, di fotografi improvvisati, tutti ad immortalare la fede di Basket City. Come in nessun’altra città in Italia.

Il saluto dei tifosi al pullman della squadra

L’applauso al Lider Maximo Luis Scola

Umberto Argieri, presidente de Il Basket Siamo Noi

Il consigliere regionale Emanuele Monti

Pallacanestro Varese abbraccio tifosi – MALPENSA24