Mercoledì alla Corte d’Appello il ricorso di Varese. Abodi apre alla riforma

Pallacanestro Varese sentenza ricorso

VARESEMercoledì 26, alle ore 15.30, presso la sede romana di via Vitorchiano, la Corte federale d’Appello esaminerà il ricorso avanzato dal pool di legali della Pallacanestro Varese. Nella giornata odierna è però emersa una novità molto significativa. In una dichiarazione all’Ansa il ministro Andrea Abodi ha spalancato le porte ad una riforma della giustizia sportiva. L’incipit è stato fornito dal processo sportivo che vede imputata la Juventus e alcuni suoi ex dirigenti apicali. Tuttavia costituisce anche, implicitamente, una risposta alla piega che sta prendendo il campionato italiano della serie A di pallacanestro con il caso-Varese a creare incertezza (per usare un eufemismo) sulla classifica a sole 3 giornate dalla fine.

La Pallacanestro Varese: “nessuna frode sportiva, cancellare o rimodulare la sanzione”

Pallacanestro Varese comunica di aver depositato, tramite il proprio collegio difensivo (avvocati Angelo Capellini, Giampiero Falasca, Daniele Bianchi e Sergio Terzaghi) il reclamo contro la decisione del Tribunale Federale del 13 aprile u.s.

Nel doveroso rispetto del lavoro svolto dagli organi di giustizia federale, la Società ritiene che sussistano elementi giuridici solidi e sufficienti per revocare la condanna per frode sportiva e cancellare, o comunque rimodulare, le sanzioni deliberate nel primo grado di giustizia.

L’amministratore delegato e azionista di maggioranza Luis Scola, subentrato come azionista successivamente allo svolgimento dei fatti contestati, è consapevole che la vicenda deve essere giudicata con la massima attenzione, a tutela della regolarità del campionato e dell’immagine di tutto il movimento.

Tuttavia, dopo aver fatto tutte le opportune indagini interne, può affermare con certezza che Pallacanestro Varese non si sia resa responsabile di alcuna frode sportiva; la società confida di dimostrare in sede di appello questo convincimento.

Il ministro Andrea Abodi: “riformare subito la giustizia sportiva”

Nella confusione più assoluta creata dai casi di giustizia sportiva (la Pallacanestro Varese nel basket, ma soprattutto per eco la Juventus nel calcio) si è inserito oggi, venerdì 21, il ministro per lo sport Andrea Abodi (nella foto), che ha rilasciato queste dichiarazioni all’Ansa. “Farò la mia parte, di concerto eventualmente con i miei colleghi di governo e ascoltate le parti, affinchè ci sia una riforma della giustizia sportiva”. E ancora. “Non entrerò mai nel merito della sentenza, ma questa precarietà non aiuta: dove c’è competizione, la certezza della pena va composta con gli interessi generali. Qualcosa bisogna modificare perché le decisioni siano comprensibili e la tempistica rispettosa della reputazione della competizione”. Insomma quello che sta per iniziare nei confronti della Pallacanestro Varese rischia di essere un processo già azzoppato dal punto di vista politico per ammissione del suo stesso rappresentante del governo, il ministro Andrea Abodi, che ha finalmente riconosciuto un sistemo inadeguato e vetusto come quello della giustizia sportiva. Il quale marcia su binari paralleli e indipendenti rispetto a quelli della giustizia ordinaria. Un paradosso tutto italiano, che crea danno all’industria dell’entertainment sportivo e agli investitori potenziali e futuri, soprattutto stranieri (si veda i Pelligra a Varese, così come lo stesso Luis Scola), che si stanno avvicinando alle società per portare risorse importanti nel sistema.

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