Patrizia Testa: “Pronta a cedere la Pro. Sono stanca di essere sola al comando”

patrizia testa pro

BUSTO ARSIZIO – Ha dato certezze, ma non è detto che resti. Patrizia Testa però dopo quattro anni tanto complessi quanto entusiasmanti è stanca di essere una donna sola al comando. E il primo campionato della Pro Patria dopo il lungo inferno tra i dilettanti, potrebbe anche essere la sua ultima stagione in biancoblu.

Patrizia Testa, chiunque al suo posto avrebbe già passato la mano. Lei no. Come mai?
«Perché ho sempre parlato chiaro: sono pronta anche a farmi da parte, ma voglio lasciare la Pro Patria nelle mani giuste. Chi arriva troverà una società a posto, con i conti in ordine. Non solo, ma anche a livello tecnico e di giocatori può contare su un gruppo importante. Insomma mi piacerebbe che allo Speroni arrivasse una persona seria e che abbia voglia di portare avanti, anzi migliorare ciò che in questi anni è stato fatto».

Eppure c’è chi sostiene che queste ragioni siano un po’ una scusa per non mollare. E’ così?
«Assolutamente no. L’ultimo gruppo imprenditoriale che ha mostrato interessa voleva acquistare il 51 per cento delle quote societarie, ma anche stravolgere completamente l’assetto tecnico – sportivo della società. E mentre non avrei avuto alcun problema a rimanere anche come socio di minoranza, la cosa che proprio non ho potuto accettare è stata quella di dover sacrificare le persone che stanno lavorando con me e alle quali avevo già dato garanzie. Ecco perché alla fine sono rimasta».

Siamo al periodo delle “avance” di Calleri. Dopo di allora il deserto?
«Direi di no. La Pro Patria continua a destare grande interesse. Recentemente ho avuto un primo contatto con un altro imprenditore, ma ci riaggiorneremo in primavera. Ora c’è la nuova stagione da preparare e le cose da fare sono moltissime. Avviare qualsiasi discorso in questo momento sarebbe una forzatura».

La nuova stagione appunto. Finalmente di nuovo in Lega Pro. Una nuova categoria per lei. Cosa si aspetta?
«Non sono certo le novità a farmi paura. Tanto più dopo le situazioni che ho dovuto affrontare dal giorno successivo che sono entrata in società dove c’erano altri soci. Noi le idee le abbiamo molto chiare: piedi per terra e mettere in tasca il prima possibile la salvezza. Diciamo che se riusciremo a mantenere la categoria e a consolidare il nostro progetto avremmo fatto una stagione straordinaria».

Sicura che in segreto non culla qualche ambizione in più della salvezza? Del resto nel calcio c’è sempre qualcuno che fa ciò che non ci si aspetta. E quest’anno potrebbe farlo la Pro Patria.
«Io sono una persona realista. MI piace sognare ma fino a un certo punto. C’è stato qualcuno che mi ha detto che questa Pro potrebbe fare come il Leicester di Ranieri, ma io direi di andare con calma. Il mio sogno in questo momento è un altro».

 Quale?
«Riuscire a trovare 9 soci che condividono i valori che ci hanno permesso di ricostruire la società, di renderla sana e forte e di vincere sul campo un campionato e lo scudetto dei dilettanti. A quel punto davvero tutto sarebbe possibile. Anche quella favola della squadra di Ranieri».

Busto però è fredda sotto questo profilo. Possiamo dire che la speranza è l’ultima a morire?
«Diciamo che da quando sono arrivata la classe imprenditoriale cittadina da fredda è diventata tiepida. Qualcuno ha fatto qualche passo in avanti verso la Pro, ma purtroppo c’è ancora moltissima diffidenza, più che verso la Pro Patria, verso il mondo del calcio».

Torniamo al campionato. Cosa manca ancora per dire che la squadra è completa?
«Un attaccante che sappia andare in doppia cifra. So che Turotti sta lavorando in tal senso, ma non ho idea di quali siano i nomi. Il direttore sportivo è bravo a lavorare sotto traccia, anche con il presidente».

 

Patrizia Testa Pro

 

patrizia testa pro – MALPENSA24