Pd: «La maggioranza traballa, Gallarate merita di voltare pagina»

Pd maggioranza traballa Gallarate

GALLARATE – «Dimissioni». Il Partito democratico di Gallarate le chiede al sindaco Andrea Cassani dal 7 maggio scorso, giorno in cui l’inchiesta “Mensa dei poveri” ha portato in carcere l’ex assessore all’Urbanistica Alessandro Petrone e azzerato il sistema di potere gestito da Nino Caianiello, leader indiscusso di Forza Italia in provincia di Varese. Il primo partito di opposizione torna a invocarle ora, a meno di 24 ore di distanza dal clamoroso pareggio in consiglio comunale che mina la tenuta della maggioranza. Senza dimenticare che i dem tengono nel cassetto da settimane una mozione di sfiducia, da presentare quando i tempi – secondo loro – saranno maturi.

La maggioranza si sta sfaldando

Ecco la nota integrale diramata dal segretario del Pd di Gallarate, Davide Ferrari:

A Gallarate la maggioranza che sostiene il sindaco Cassani si sta rapidamente sfaldando: l’annuncio dell’uscita dalla maggioranza da parte di un consigliere di Forza Italia e la paralisi del Consiglio sulla pregiudiziale posta dal Partito Democratico sulla illegittimità dell’affidamento in house della cura del verde pubblico sono sintomi di una situazione ormai ingovernabile.

Il sindaco Cassani, smesso l’usuale atteggiamento borioso e strafottente, ha esordito con la solita difesa d’ufficio sulla sua condotta di questi anni, ma ancora una volta, di fronte a fatti la cui gravità continua ad emergere e ad una vicenda giudiziaria che andrà avanti ancora a lungo, ha scansato qualsiasi ragionamento circa le proprie responsabilità politiche, finora scaricate sempre su altri soggetti. Ma i nodi – politici – delle scelte sul PGT e sulla Azione di Responsabilità AMSC rimangono ancora da districare, di fronte a una città che merita risposte.

Gallarate, intanto, è bloccata dall’inconcludenza di questa amministrazione che in tre anni non ha saputo produrre nulla, se non qualche provvedimento di facciata, spesso sulla pelle dei più deboli. Un’amministrazione che fatica anche con la gestione dell’ordinario, con gli uffici comunali paralizzati per la mancanza di diversi dirigenti, non ancora rimpiazzati dal sindaco il quale, per evitare di farsi carico del sue ordinarie responsabilità, preferisce far eseguire a società esterne la scrematura dei candidati (con ulteriori spese per il Comune).

Crediamo che di fronte a tutto questo dobbiamo serenamente pensare a voltare pagina. Lasciarci alle spalle questi anni di tensioni e propaganda, di annunci vuoti, di arroganza e impreparazione.

Gallarate merita oggi una amministrazione trasparente, che elimini ogni ombra di sospetto dalle stanze del Comune. Un’amministrazione amichevole, vicina ai cittadini, che sappia unire le persone. Un’amministrazione che funzioni, con obiettivi chiari, realizzabili, rivolti al futuro. Un’amministrazione capace di assumersi responsabilità, di prendere decisioni, di progettare assieme alle persone: un’amministrazione all’altezza del compito cui è chiamata.

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