Piscina Manara, altra incuria: Forus sotto esame. E c’è chi invoca il ritorno ad Agesp

BUSTO ARSIZIO – Non c’è pace per la piscina Manara: continuano a fioccare segnalazioni sull’incuria e sul degrado della struttura gestita da Forus, l’ultima riguarda le condizioni disastrose dei servizi igienici. E mentre fuori Busto la società spagnola lascia alcuni degli impianti gestiti arrivati a scadenza della concessione – ma in altri casi (come Cremona) rilancia con investimenti mirati e gestioni più a lunga scadenza – in città c’è chi invoca il ritorno ad una gestione “in casa” con Agesp, come era fino al 2014. Un rebus, ma gli utenti sono sempre più esasperati.

Degrado: l’ennesima denuncia

Dagli utenti continuano ad arrivare lamentele per le condizioni di degrado e incuria all’interno dell’impianto. Le ultime immagini pervenute in redazione sono quelle dei servizi igienici pubblici della struttura di via Manara: lavandino rotto e inutilizzabile, prese della corrente penzolanti, il distributore di sapone divelto. Ma c’è anche chi in questi giorni di feste ha rinunciato a nuotare «per via degli spogliatoi gelidi, che in pieno dicembre, durante il picco influenzale e covid, non sono il massimo». Niente di nuovo, dunque, sotto le volte della piscina intitolata a Marco Sartori, solo una conferma dell’insufficiente manutenzione garantita dal gestore Forus. E già più volte certificata dall’amministrazione con la ripetuta applicazione delle penali.

Nostalgia di Agesp

Intanto a palazzo Gilardoni si lavora per una soluzione, a riflettori spenti. Ma la situazione della Manara continua a far discutere. E nel dibattito politico cittadino c’è anche chi, come Alberto Amato (nella foto), già candidato alle ultime elezioni nella coalizione di Gigi Farioli e poi vicino a Fratelli d’Italia, invoca il ritorno della piscina sotto l’ombrello di Agesp. «Non ci sono alternative ad un rientro ad una gestione diretta a carico del bilancio comunale – secondo Amato, che in passato è stato anche dipendente Agesp – le piscine Manara non potranno mai essere in “utile” per i costi di gestione, riscaldamento, materiali e prodotti utilizzati, ricambio acqua e personale dedicato, tra istruttori di nuoto e assistenti bagnanti, anche se fossero piene in tutte le corsie e vasche, 24 ore su 24. E allora non si troverà mai un privato che riesca a gestire la struttura sobbarcandosi anche le manutenzioni, ma un servizio pubblico come la piscina deve essere garantito con i soldi pubblici. E pensare che era considerata uno degli impianti più all’avanguardia e d’eccellenza d’Italia».

Forus in chiaroscuro

Il punto è che fuori Busto la situazione delle piscine gestite da Forus è molto altalenante. A Cremona le cronache segnalano che la società spagnola è da tempo ai ferri corti con le società sportive per gli spazi in acqua, ma con l’amministrazione comunale ha pianificato un progetto di riqualificazione generale dell’impianto natatorio da 3 milioni e 200mila euro, a carico di Forus che gestirà la piscina per i prossimi 20 anni. A Desenzano del Garda invece l’impianto natatorio gestito da Forus ha chiuso i battenti il 31 dicembre, alla scadenza del contratto di concessione, e toccherà al Comune trovare i soldi per rimettere in sesto la struttura e riaprirla, non si sa quando. Stesso film a Porto Mantovano: scaduto il contratto con Forus, la piscina è tornata in carico all’ex municipalizzata che dovrà effettuare una serie di lavori e che nel frattempo ha aperto un contenzioso con Forus per il mancato pagamento del canone di affitto. A Cesena gli spagnoli si sono visti prorogare la concessione fino a maggio 2024, ma nel frattempo l’amministrazione comunale ha fatto partire un maxi-progetto di riqualificazione da 12 milioni di euro interamente coperto da fondi pubblici, regionali e comunali. E se all’Aquatic Center di Thiene Forus è attivissima, con promozioni sotto Natale per attrarre nuovi iscritti, a Luino il centro sportivo “Le Betulle”, gestito dalla società spagnola, è finito nel mirino dell’ex sindaco Andrea Pellicini che ha denunciato assenza di acqua calda e lampioni spenti.

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