Più turismo sul lago Maggiore, appello alle istituzioni del Ceo di Grand Luino

lago maggiore turismo lombardia

LUINO – L’idrovia Locarno-Milano-Venezia, il recupero dello storico idroscalo Sant’Anna di Sesto Calende, il completamento del porto di Luino (il cui progetto risale al 1973), la creazione di un distretto turistico come “destinazione”, e molto altro in termini di formazione, ricerca, marketing. Dal 2021 Grand Luino srl, la società che ha acquisito l’ex area Ratti e che lo scorso sabato ha organizzato il convegno “Luino, 350 anni di storia turistica”, sta cercando di condividere con il maggior numero di soggetti territoriali, sia pubblici sia privati (tra cui altri proprietari di aree critiche con grandi potenzialità) della sponda lombarda del Lago Maggiore una visione strategica di sviluppo turistico, proponendo un protocollo d’intesa per l’attuazione di “Lago Maggiore 2026-2030”. Con una lettera aperta, ora il Ceo della società, Luca Sartorio (nella foto in alto), chiede alle istituzioni il sostegno per mettere in atto «Un programma di investimenti coordinato e sinergico, pubblico/privato che, ispirandosi ai principi di rigenerazione urbana e di contenimento del consumo di suolo preveda, oltre alla riqualificazione funzionale e ambientale delle aree dismesse e/o degradate, la realizzazione (con risorse private) di una serie di interventi di interesse pubblico volti ad accrescere l’attrattività turistica di questo distretto».

La lettera 

La lettera è stata inviata al Ministro del Turismo Daniela Santanché, al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, al vicepresidente del consiglio regionale Giacomo Cosentino, all’onorevole Andrea Pellicini, all’eurodeputata Isabella Tovaglieri e al presidente di Arexpo Alberto Grando. «Confidiamo – scrive Sartorio – nel vostro indispensabile sostegno per affrontare con le strutture della pubblica amministrazione, sia centrale sia territoriale, le prossime fasi di definizione di questo ambizioso programma» 

Accordo di programma 

Data la sua rilevanza territoriale – da Sesto Calende a Maccagno -, l’impatto occupazionale (oltre 500 nuovi posti di lavoro, fra diretti e indiretti), l’incremento di posti letto in strutture alberghiere ed extra-alberghiere (oltre 1200) e l’importanza della riqualificazione ambientale che comporta, secondo il fondatore di Grand Luino srl tale programma sarà oggetto di una proposta di Contratto di sviluppo di attività turistiche (attraverso Invitalia) da attuarsi mediante Accordo di programma sovralocale. «Riteniamo, infatti, che soltanto con il metodo e la disciplina della programmazione economica negoziata, il programma “Lago Maggiore 2026-2030”, sarà fattibile, sostenibile e in grado di perseguire un interesse pubblico così complesso e importante». 

lago maggiore turismo lombardia – MALPENSA24