Luino, dall’ex area Ratti nascerà un nuovo polo turistico

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Nella foto Luca Sartorio, ceo di Grand Luino srl

LUINO – Luino tornerà ad essere un luogo con una forte identità turistica, con strutture ricettive in grado di attrarre i visitatori e con servizi efficienti per scoprire le bellezze del lago. Parola di Luca Sartorio, ceo di Grand Luino srl, la società che ha acquisito l’ex area Ratti per trasformarla in un nuovo polo turistico, partendo dalla realizzazione di un albergo.

Il progetto è stato presentato durante il convegno “Luino, 350 anni di storia turistica”, patrocinato dalla Regione Lombardia e supportato a livello organizzativo dall’associazione culturale Amici delle Sempiterne.

I fasti del passato

E proprio la cultura ha avuto ampio spazio all’interno dell’evento, con una riflessione di carattere filosofico a cura del professor Roberto Radice, un approfondimento dedicato al sistema ricettivo di Luino durante la belle époque (con Federico Crimi), e poi ancora un ricordo di Piero Chiara con il giornalista Marco Silvano Corradi. Erano presenti l’europarlamentare della Lega Isabella Tovaglieri e il consigliere regionale Giacomo Cosentino.

Il piano per il turismo

Il ceo di Grand Luino si è invece occupato di illustrare le linee guida dell’importante progetto che dovrà portare al reinserimento dell’area ex Ratti nel contesto urbanistico e turistico della città, con la realizzazione di una struttura ricettiva, come detto, ma anche con la creazione di appartamenti e case vacanze.

Lo scoglio da superare è quello del turismo “mordi e fuggi”, favorito da una capacità ricettiva di dimensioni ridotte e documentato dai dati condivisi da Sartorio con i cittadini presenti all’evento: la permanenza media dei turisti in città oscilla tra le due e le quattro notti, e il turismo ad oggi è «spontaneo, locale o di corto raggio».

La valorizzazione del lago

La società, inoltre, guarda all’evoluzione turistica dell’intero lago ed è attualmente al lavoro su altri progetti, come ad esempio il recupero dell’idroscalo di Sesto Calende con un project financing che verrà portato all’attenzione del Comune, e con uno studio – condotto insieme all’Università di Genova – sulla possibilità di introdurre una nuova imbarcazione rapida per visitare il lago.

Gli investitori e il modello di business

Grand Luino, ha spiegato Sartorio, coinvolgerà importanti investitori stranieri e metterà in campo «un modello di business che oggi in Italia non è presente». Su quest’ultimo punto il ceo della società non ha svelato dettagli, ma il primo tassello del progetto di sviluppo turistico per Luino e per il lago è stato posizionato.

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