Il ministro Santanché a Luino: «Senza infrastrutture non ci può essere turismo»

Tremaglia, Pellicini, Caruso, Santanchè e Mascaretti

LUINO – «Non ci può essere turismo senza infrastrutture. E qui (dice riferendosi a Luino e più in generale alla sponda lombarda del Lago Maggiore, ndr) c’è ancora molto da lavorare. La bellezza di questi luoghi ha bisogno di strade». Daniela Santanché, ministro del Turismo, arriva a Palazzo Verbania oggi 20 ottobre sul finire delle tavole rotonde tematiche, ma sintetizza al volo la prima necessità di un territorio che ha tutto ma al quale manca sempre un pezzettino per fare 100 in tema di turismo.

Filiera istituzionale al completo

Piove. Il maltempo e le nuvole basse velano la splendida vista che si sarebbe potuta godere nel guardare oltre la vetrata di Palazzo Verbania, ma non intaccano la sostanza di un pomeriggio di lavori sul tema del turismo nella terra dei laghi. Un forum tematico, con marchio politico (Fratelli d’Italia) ma gestito con lungimiranza al punto che il deputato luinese Andrea Pellicini è riuscito a “portare” nel salone l’intera filiera istituzionale. C’erano sindaci e amministratori (di diversa ispirazione politica e partitica), esponenti della Comunità montana, il presidente della Provincia Marco Magrini; il consigliere regionale Luigi Zocchi e l’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso, deputati (questi sì tutti del partito di Giorgia Meloni – Fabrizio Comba, Andrea Mascaretti, Grazia Di Maggio, Alessandro Palombi, Andrea Tremaglia), il ministro del Turismo Santanchè e il mondo dell’imprenditoria rappresentato da Mauro Vitiello, presidente di Camera di Commercio. Tra i primi cittadini presenti e che sono intervenuti c’erano il sindaco di Luino, Enrico Bianchi, che ha salutato la sala in apertura, Davide Galimberti, primo cittadino di Varese e Luca Santagostino di Laveno.

I temi “in tavola”

E sono stati proprio loro, dopo i saluti dei parlamentari e l’introduzione di Andrea Pellicini, ad entrare nel vivo del tema. E se il forum aveva come titolo il termine Frontiera, poiché Luino è terra di confine, gli amministratori al tavolo e quelli in sala (platea assai numerosa, oltre 100 i presenti) hanno superato la linea di demarcazione dei lori “recinti” partitici. E in maniera pressoché unanime, da Magrini a Galimberti, passando per Santagostino e poi il repubblicano Marco Reguzzoni, l’assessore Caruso e Mauro Vitiello hanno parlato di sinergie tra amministratori. Di “alleanze trasversali” per realizzare progetti a favore dello sviluppo del territorio.

Tanti progetti, manca “il filo per cucire” e le parole per narrare

Quali? I grandi e piccoli eventi culturali da mettere in rete oltre ai tanti luoghi artistici e architettonici di cui è ricca la nostra terra. Ma anche di infrastrutture: dalle ciclopedonali, ai mezzi di trasporto. Curioso (ma perché non dovrebbe accadere) che da Laveno all’Eremo ci si impiega circa 10 minuti se si viaggia in macchina e quasi due ore e mezza se invece si decide di prendere il battello (per chi arriva in treno ad esempio). La navigazione del Lago Maggiore è un tasto dolente sul fronte lombardo.

«Lavoriamo insieme», è stato il refrain del Forum. Le potenzialità non mancano, i numeri, che fanno ben sperare, sono però ancora “piccini” rispetto alle “performance” – senza andare lontano – della sponda piemontese: 150 mila visite all’Eremo; 80 mila passeggeri per la funivia di Laveno; le strutture ricettive piene. Tanto certo, come tanto c’è da fare se si pensa che solo le isole Borromeo registrano presenze che sfiorano il milione di turisti. E le Olimpiade 2026 sono l’occasione da far fruttare. Come? Forse non con il centro federale del ghiaccio che pare stia scivolando verso Milano, bensì con un lavoro di rete che sappia attrarre presenze.

La vision turistica del ministro

A fare sintesi, intervistata da Matteo Inzaghi, è stata Daniela Santanchè. Il ministro, infatti, ha detto senza troppi giri di parole che il primo punto sono le vie di collegamento («Si fa prima andare a Torino che arrivare a Luino»), ma anche fatto leva sul fatto che «abbiamo qualcosa di più dei würstel e dei crauti da proporre a chi viene a visitare il nostro Paese». Bisogna lavorare: «E lo faremo – ha garantito – perché Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, da sempre e più di tutti, hanno creduto nel turismo. E poi per la prima volta dopo 12 anni in Italia c’è un governo eletto dal popolo e con un mandato ben preciso».

Da un lato infrastrutture e dall’altro addobbiamo far diventare il turismo la prima azienda del nostro Paese. Questo settore che oggi pesa il 13% del prodotto interno lordo può essere anche volano del rilancio occupazione dei giovani e delle donne».

Luino turismo Santanchè – MALPENSA24