Pro Patria, c’è la quadra: ora la proposta. Il Venezia vuole Javorcic

BUSTO ARSIZIO – Ore decisive in città, dove tiene sempre e inevitabilmente banco il salvataggio della Pro Patria. La cordatina bustocca rappresentata da David Alberti, messasi al lavoro per stilare la bozza da presentare al Consorzio Sgai, avrebbe trovato la quadra. Con la speranza di allargare presto la base societaria ad altri compagni di viaggio, due comprovati cuori biancoblù come Sara Tosi dell’Istituto Clinico Diagnostico San Carlo e Cristian Cerrone dell’omonima logistica C.C. (entrambi peraltro già sponsor di maglia, panchina, bus e di sala stampa della Pro) hanno teso la mano a Patrizia Testa, compiendo lo sforzo decisivo per sbloccare la situazione, fermo restando il ruolo, le quote e le fidejussioni dell’attuale socia di minoranza.

Casinò Venezia

In attesa della fumata bianca (ma l’attuale cordatina, nata e sviluppatasi dall’amore di tifosissimi della Pro, dovrà essere solo un punto di partenza, con Sara Tosi chiamata a fungere da fulcro e catalizzatore per gli imprenditori del territorio), sul fronte biancoblù ieri si è intanto diffusa un’altra notizia ad effetto. L’ex allenatore Ivan Javorcic, protagonista della storica promozione del SudTirol in serie B, sarebbe ad un passo dal Venezia. Il club lagunare del presidente Duncan Niederauer, appena retrocesso in serie B, avrebbe infatti deciso di pagare la clausola liberatoria di 70mila euro che lega – o forse è il caso di dire legava – il tecnico croato alla società altoatesina. Per Javorcic, figlio della Pro Patria e di Busto che ha rappresentato l’ennesimo treno passato…, il Venezia avrebbe pronto un contratto triennale, con un ingaggio doppio rispetto a quello percepito dallo spalatino in AltoAdige. Una proposta insomma sulla carta irrinunciabile, nonostante il Centro Sportivo di Appiano e il progetto iniziato come meglio non si poteva col SudTirol.

Da Gatti ad Antonelli

Ma Javorcic non è l’unico ex biancoblù a far rimpiangere la piazza bustocca, dove purtroppo non si contano oramai più i treni passati… Oltre a Federico Gatti, passato dallo Speroni a Wembley, domenica a far festa col suo Monza è stato anche l’ex tigrotto Pippo Antonelli. Di SuperPippo, apprezzatissimo e sgusciante calciatore della Pro a cavallo del 2000, ricordiamo soprattutto la sua forte denuncia da diesse ai tempi del tristemente noto governo ombra. Anziché scendere a compromessi, come fecero altri a libro paga, Pippo ebbe invece il coraggio e l’onestà di dimettersi, nel corso di una conferenza stampa che a Busto ricordano ancora (a differenza di altre). Un gesto forte e schietto di un ragazzo con la schiena dritta, i cui valori e la cui integrità – apprezzati insieme alla competenza da Galliani e Berlusconi – alla lunga sono stati premiati con la serie A.

Pro Patria Javorcic Venezia – MALPENSA 24