Pro Patria, ciak si gira Taglioretti: “389 volte Pippo” e un goal a Zoff

AL CINETEATRO LUX IL CORTOMETRAGGIO DEL TIGROTTO RECORDMAN DI PRESENZE

Il tigrotto Pippo Taglioretti

BUSTO ARSIZIO – La 390esima partita. Al cineteatro Lux di Sacconago – anzi di Sinago per dirla alla bustocca come il Parroco Don Claudio Caregnato– è stata una serata amarcord all’insegna delle emozioni e delle foto in bianconero targate Pro Patria Story, con la proiezione del cortometraggio “389 volte Pippo”, patrocinato dal “Panathlon La Malpensa” del presidente Giovanni Castiglioni. Realizzato dal videomaker fagnanese Filippo D’Angelo, con la preziosa collaborazione del giornalista Ottavio Tognola (“stasera abbiamo giocato insieme la 390esima partita”), lo splendido docufilm – che andrebbe fatto vedere a tutti gli studenti degli Istituti cittadini come vero e proprio manifesto della Pro Patria e del suo brand – ha reso omaggio alla memoria del grande tigrotto Giuseppe Pippo Taglioretti (recordman di presenze con la maglia biancoblù), raccontato nella sua veste più autentica e genuina, anche dalla moglie e dai familiari.

La Pro Patria al gran completo

La gradita presenza della politica (dal Sindaco Emanuele Antonelli all’Assessore allo Sport Maurizio Artusa, passando per il Consigliere ex Tiger Supporter Orazio Tallarida e per l’ex Sindaco dal cuore biancoblù Gigi Farioli, senza dimenticare l’Assessore allo Sport di Fagnano Dario Moretti) ha confermato – se mai ce ne fosse bisogno – la centralità della Pro Patria e della sua gloriosa storia nell’ambito dello sport cittadino. Ma ancor più gradita – in un periodo peraltro caratterizzato dall’ennesimo scandalo del pallone – è stata la presenza al gran completo della prima squadra tigrotta, guidata da mister Riccardo Colombo (fagnanese di Bergoro come il suo caro vicino di casa Pippo), dal diesse Sandro Turotti (sua la frecciatina della serata…) e dalla presidentessa Patrizia Testa, seduta in prima fila e poi chiamata sul palco per i ringraziamenti. Un “tutti presenti” (anche Nicolò Ramella) importante per far veicolare e far recepire ai tanti giovani calciatori in sala che questo sport è fatto ancora di valori. Quei valori – di lealtà sportiva, di correttezza, di sano agonismo e di tanto altro ancora – di cui Pippo Taglioretti è stato un autentico alfiere in un calcio probabilmente d’altri tempi, ma di cui sentiamo tanta romantica nostalgia.

Pippo: un gol a Zoff e tanto altro

Del resto Pippo, il cui unico gol – anzi goal -nelle 389 partite (e mezzo, causa rinvii per nebbia delle gare a Cremona nel 69’ e Venezia nel 70’) ha avuto una vittima eccellente, un certo Dino Zoff allora giovane e ancora semisconosciuto portiere dell’Udinese in serie B, non è stato soltanto e semplicemente il recordman di presenze, ma è stato molto di più. Incarnando quello spirito tigrotto tanto caro ancor oggi al popolo biancoblù, Taglioretti è stato il simbolo di quel calcio sano e genuino di paese, “paesotto”, fatto di giocatori (e Pippo ne sa qualcosa) in grado di onorare la maglia col sudore del campo, senza mai tirarsi indietro, senza mai mancare di rispetto e senza mai fare rumore. Perché Pippo è stato un campione dentro e fuori dal campo, riuscendo a trasmettere passione, attaccamento, generosità, ma anche tanta umanità (i suoi occhi, così espressivi, hanno sempre parlato per lui). Un vero uomo di sport, insomma, che dalla Valle Olona – coi suoi modi garbati da brava persona – ha saputo conquistare tutta Busto, ergendosi a vera icona del calcio tigrotto tanto da meritarsi l’eternità sportiva proprio nell’anno in cui Busto, non a caso, è Città Europea dello Sport 2023.

Il Sindaco: Torniamo a riempire lo Speroni

Ma ricordare Pippo Taglioretti, cui è già stata intitolata la tribuna laterale dello stadio Speroni (inizio di un cerchio chiusosi con l’intitolazione della tribuna stampa al giornalista sportivo Adamo Cocco), serve per veicolare e tramandare ai più giovani la storia, gloriosa, della Pro Patria e dei suoi incredibili tigrotti, quei “dopolavoristi” che andavo in trasferta in treno, indossando abiti magari un po’ sgualciti e a volte anche un po’ larghi, ma che poi in campo sapevano eccome farsi rispettare, al cospetto di squadroni come Torino, Juventus, Inter, Milan, Lazio, Roma, Napoli ecc. Perchè lo sport per rimanere vivo deve unire storia e contemporaneità, come la lezione di vita di un certo Ivan Javorcic: “Orgoglioso di essermi sentito parte di una storia grande che porto dentro con umiltà”. E allora, come ha chiosato “malinconicamente” il primo cittadino, rimpiangendo con un pizzico di condivisibile nostalgia il calcio di una volta, quello delle arance gettate in campo a Palermo e mangiate proprio da Taglioretti: “Torniamo allo stadio, torniamo a riempire lo Speroni”. Non siamo mai stati più d’accordo.

Pro Patria Taglioretti Pippo Zoff – MALPENSA 24