Regione ricorda il campione Luigi Ganna, muratore e corridore di Induno

La prima celebrazione del campione di ciclismo di Induno Luigi Ganna

MILANO«Un grande lombardo, che ha saputo incarnare nello sport e nell’attività imprenditoriale i valori della nostra terra», il Presidente del Consiglio regionale, Federico Romani, ha introdotto così l’evento che a Palazzo Pirelli ha ricordato i 140 anni dalla nascita di Luigi Ganna, muratore, corridore e vincitore della prima edizione del Giro d’Italia nel 1909 e che verrà anche celebrato i prossimi 22-23-24 settembre con un grande evento.

L’omaggio dello squalo

«Oggi celebriamo un grande lombardo, che ha saputo distinguersi come atleta e poi come imprenditore, coltivando sempre i valori che contraddistinguono la nostra regione a partire dall’amore per il lavoro e la famiglia. L’augurio è che storie come quelle di Ganna possano uscire dal perimetro dei cultori e degli appassionati per essere riprese e riproposte in modo più ampio e diffuso», ha detto Romani davanti a un testimonial d’eccezione: Vincenzo Nibali.

E lo Squalo dello Stretto ha speso parole d’ammirazione per i campioni d’inizio 900. «Se il ciclismo è diventato uno sport importante e ha saputo raggiungere tutti i continenti – ha detto- lo dobbiamo a grandi personaggi come Ganna, protagonisti di imprese eroiche ora impensabili. I ciclisti di quell’epoca correvano con biciclette pesanti, su strade impossibili e chilometraggi infiniti. Non riesco nemmeno a immaginare come si potesse portare a termine una corsa».

Corse eroiche

In effetti si pedalava anche per venti ore di fila e se necessario sfidando le intemperie. Non a caso, ha ricordato Stefania Bardelli, autrice del libro “40,405” (titolo che ricorda il record italiano sull’ora di Ganna), il vincitore del primo Giro è stato chiamato “Il re del fango”. Bardelli ha ripercorso carriera sportiva e imprenditoriale del campione, zio di suo nonno Umberto e quindi amico di famiglia. 
A testimoniare il profondo legame di Ganna con la famiglia era presente la nipote Graziella Marzoli, che ha voluto citare alcuni protagonisti di un tempo felice per lo sport e l’imprenditoria varesina come quello degli anni ’50 e ’60. Su tutti Giovanni Borghi, “che ha voluto una squadra ciclistica della Ignis, equipaggiandola con biciclette Ganna”. Una parola di gratitudine è stata spesa anche per Vittore Frattini, autore del monumento installato di fronte all’ingresso del Velodromo “Luigi Ganna” di Varese.

Il grande evento di settembre

L’assessore alla Cultura e allo sport del Comune di Induno Olona Maurizio Tortosa ha annunciato che nei giorni 22-23-24 settembre verrà organizzata una serie di eventi per celebrare i 140 anni dalla nascita di Ganna, originario appunto di Induno Olona nel rione di San Cassano dove ancora oggi sorge la casa natale. Induno è un paese su cui convergono due valli del varesotto: la Valceresio e la Valganna, entrambe teatro di imprese ciclistiche e luoghi amati da cicloturisti e sportivi della bicicletta. E in quanto originario e legato alla Valganna, il Vicepresidente del Consiglio regionale Giacomo Cosentino ha portato un saluto per sottolineare l’importanza del ricordo di campioni come Ganna, «grandi uomini prima ancora che grandi sportivi, persone che hanno dato un contributo notevole alla storia del nostro Paese».

Bici d’epoca

Nella sala per l’occasione sono state messe in mostra due biciclette d’epoca: le Ganna da corsa del ’23 e del ’38, messe a disposizione dal Museo Nicolis di Verona rappresentato dalla Presidente Silvia Nicolis, esemplari di una collezione unica comprendente 110 biciclette, 200 auto e 100 moto d’epoca, oltre a 500 macchine fotografiche, 100 strumenti musicali, parti e strumenti d’aereo e di monoposto di Formula 1. 
A coordinare gli interventi nel corso dell’evento, che la sede del Consiglio regionale ha ospitato anche su proposta del Consigliere Emanuele Monti, è stato il giornalista Alessandro Brambilla, che ha coinvolto in particolare Nibali in un confronto tra il ciclismo dei suoi tempi e quello di inizio ‘900.