Più poteri alle Regioni, Gelmini vota a favore: «In continuità con Draghi»

Mariastella Gelmini

ROMAIl Senato approva in prima lettura il ddl Calderoli sull’Autonomia differenziata con 110 voti favorevoli, 64 contrari e 30 astenuti. E tra i voti favorevoli c’è anche quello di Mariastella Gelmini, senatrice di Azione, partito che ha scelto l’astensione. «Il mio voto favorevole è coerente con il l’attività portata avanti quando avevo responsabilità di Governo Draghi», ha spiegato. Il provvedimento ora passa all’esame della Camera.

Il voto favorevole della Gelmini

«Avendo avuto responsabilità di governo su questo tema, penso che non si possa cambiare idea a seconda che si vestano i panni della maggioranza o dell’opposizione – ha spiegato Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione – Avendo scelto da ministro del governo Draghi la strada della legge quadro, confermata poi dal ministro Calderoli, ed essendomi battuta per disciplinare e garantire i Lep, oggi il mio voto non può che essere a favore di questo provvedimento. Sapevo che Azione si sarebbe astenuta, ma avevo preventivamente comunicato a Carlo Calenda la mia volontà di votare a favore, in continuità con il lavoro svolto durante l’esecutivo Draghi».

Bagarre in aula

Il ddl sull’autonomia è una legge puramente procedurale per attuare la riforma del Titolo V della Costituzione messa in campo nel 2001. In 10 articoli definisce le procedure legislative e amministrative da seguire per l’applicazione dell’articolo 116 della Costituzione in modo da giungere ad una intesa tra lo Stato e quelle Regioni che chiedono l’autonomia differenziata. Le richieste avvengono su iniziativa delle stesse regioni. Tra le 23 materie indicate sulle quali è possibile chiedere l’autonomia è annoverata anche la tutela della salute.

E durante la discussione e approvazione al Senato non sono mancate le polemiche in aula, dove dai banchi del Partito Democratico sono stati mostrati fogli con su stampato il tricolore durante le dichiarazioni di voto sull’Autonomia differenziata. E’ la contestazione dei senatori dem al termine dell’intervento di Andrea Giorgis del Pd nei confronti del ddl sull’Autonomia differenziata.

«Capisco la diretta televisiva ma chiedo di togliere i cartelli – ha detto il presidente di turno Gian Marco Centinaio della Lega invitando all’ordine – Dalla bandiera rossa al tricolore è già un bel passo avanti, ha chiosato il senatore FdI Andrea De Priamo.

Alfieri: «Daremo battaglia»

«𝐋𝐚 “𝐑𝐢𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐂𝐚𝐥𝐝𝐞𝐫𝐨𝐥𝐢” 𝐬𝐮𝐥𝐥’𝐚𝐮𝐭𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐚 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐭𝐚 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐧 𝐩𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐜𝐢𝐨, 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐚 𝐢𝐧 𝐠𝐢𝐫𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚 𝐮𝐧 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐨 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐞𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐏𝐚𝐞𝐬𝐞 – ha dichiarato il senatore varesino del PD Alessandro Alfieri – Il provvedimento amplia il divario tra Nord e Sud. Il nostro Paese storicamente soffre di un sistema a due velocità che vede regioni virtuose e meno virtuose per quanto riguarda i livelli dei servizi offerti ai cittadini. Un sistema che è rimasto in piedi grazie a meccanismi di solidarietà e perequazione. Il diritto alla salute e all’istruzione deve essere garantito con stessi standard su tutto il territorio nazionale: in generale un cittadino che nasce a Catanzaro deve avere la garanzia degli stessi diritti di un cittadino nato a Milano. È così oggi? Non sempre purtroppo. Ciò che è certo è che con l’approvazione di questo provvedimento, senza la definizione dei “livelli essenziali di prestazione” e dello stanziamento delle risorse necessarie a garantirle, sarà sempre peggio: si scaverà sempre più un solco tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, in base al luogo di nascita. È altrettanto evidente che l’autonomia differenziata è diventata merce di scambio politico tra la Lega e Fratelli D’Italia. Autonomia differenziata per Premierato. Il Barattellum: un baratto sulla pelle dei cittadini inaccettabile».

Romeo: «Più poteri al premier. E alle Regioni»

«Grazie al governo e grazie anche al patto di maggioranza, di cui noi andiamo assolutamente fieri perché più poteri al premier significa dall’altra parte controbilanciare con più autonomia sul territorio. Noi voteremo ovviamente a favore», ha dichiarato il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo.

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