Polemiche sul rigore per la Juve, ma Matteo Caronni non ha dubbi: “Rigore netto”

Rigore-Juve-Caronni

Diciamo la verità, è già stato un successo arrivare ben alla 10a giornata di campionato senza una bella polemica arbitrale con protagonista la Juventus. Alla fine siamo italiani e il vero godimento nel vedere la Serie A non è vincere, perdere o godersi lo spettacolo dei grandi campioni in campo (si perché malgrado l’autocommiserazione sia un’altra caratteristica italica, le coppe europee dimostrano che poi così schifo non facciano le nostre squadre, i campioni li abbiamo anche noi). Ciò che veramente fa godere il tifoso è poter dire “la Juve ruba”. Per alcuni è diventato ormai da anni l’unico obiettivo stagionale. L’interista, il milanista o il napoletano oggi non gufa la Juve, non si augura la sconfitta dei rivali, ma una vittoria con un favore arbitrale solo per poter iniziare la solita litania di insulti e frasi fatte. Niente di sconvolgente sia chiaro, a parti invertite accadrebbe esattamente lo stesso, ma è chiaro che quando di mezzo c’è la Juventus ogni opinione viene enfatizzata, ogni giudizio diventa sentenza (sostantivo con cui i bianconeri non hanno un buon rapporto), ma cosa ancor più triste anche il mondo del giornalismo perde il contatto con la realtà, al punto da creare una schiera di “anti” che fa perdere credibilità a tutta la categoria.

Rigore netto

Non credo sia necessario perdere particolare tempo nell’analisi del rigore Bennacer-Dybala. Tutto è molto chiaro. Immagini e dinamica non lasciano dubbi, rigore netto. Il 10 bianconero è veloce di pensiero nel leggere lo stop errato dell’empolese, mette il corpo a protezione del pallone e aspetta il contatto per farsi tamponare e andare a terra.
Un contatto che si vede decine di volte a partita in mezza al campo e nessuno fiata. E allora perché tutte queste polemiche? Perché quando normalissimi episodi calcistici accadono alla Juventus anche l’evidenza diventa un optional?

Poca sportività

Certo, fare il capopopolo dei beceri può portare facili consensi e bei numeri sui social, ma così si ammazza la cultura sportiva di un Paese già sulle ginocchia a riguardo. Il calcio non è matematica ed è normale oltre che piacevole avere opinioni diverse, ma non a priori, non pregiudizi. Ovviamente questo è un discorso applicabile pure in senso contrario. Quando Chiellini dà di matto al Bernabeu dicendo “You pay, you pay” o Buffon insulta l’universo mondo nel post Real-Juve l’atteggiamento dei militanti juventini va stigmatizzato.
Solo quando riusciremo ad avere un approccio sereno davanti a una partita di calcio che riguarda la Juventus potremo dire di non essere più il paese delle polemiche, e magari il giorno dopo a un gol come quello di Ronaldo saranno quelle le immagini che rivedremmo allo sfinimento.

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