Prima messa al Sacro Monte da vescovo per il varesino monsignor Campiotti

VARESE – «Il modo migliore di fare memoria di questo Papa santo è prendere seriamente in considerazione le sue parole profetiche pregando per supplicare il dono della conversione a Cristo, unico e vero salvatore del mondo».

Con queste parole, durante la messa domenicale (29 maggio) il vescovo di Volterra, il varesino monsignor Roberto Campiotti (al centro nella foto di Edoardo Carabelli con gli altri sacerdoti), ha concluso la sua omelia durante la messa celebrata nel santuario di Santa Maria del Monte nel giorno in cui la Chiesa celebrava la solennità dell’Ascensione del Signore e la memoria liturgica di San Paolo VI. Era la prima volta, dopo l’ordinazione episcopale ricevuta nel duomo di Milano tre mesi fa, che il presule saliva al santuario mariano della sua città natale.

Il dono

Nel corso della solenne celebrazione eucaristica, accompagnata all’organo da Virgilio Bernardoni e dal canto delle suore Romite Ambrosiane, che ha presieduto e concelebrato con l’arciprete del borgo, don Sergio Ghisoni, e don Piero Quattrini, il presule ha ricevuto in dono da Luigi Bosoni, nipote di monsignor Pasquale Macchi, il segretario di Paolo VI, una croce pettorale appartenuta a Papa Montini e dalla comunità del santuario delle stampe autenticate in originale del pittore bresciano Silvio Consadori.

Le reliquie

Monsignor Campiotti, che ha celebrato utilizzando tre reliquie del Papa santo di Concesio, la casula, il calice e la croce pettorale donata al pontefice dal patriarca ortodosso di Costantinopoli, Atenagora, nel corso del loro incontro a Gerusalemme agli inizi del mese di gennaio del 1964, al termine della messa ha voluto ricordare un episodio che lo vide protagonista nell’estate del 1963 a Macugnaga durante una vacanza trascorsa con i fratelli Mauro e Franco alla casa alpina del “De Filippi”.

Rivolgendosi a don Piero Quattrini, gli ha ricordato che fu lui, nella chiesa della frazione di Pecetto, ad insegnargli le prime tecniche del servizio liturgico. La pioggia ha impedito il tradizionale omaggio al monumento di Floriano Bodini dedicato al santo nella piazzetta antistante il santuario. Affiancato dal cerimoniere, don Agostino Ferrario, il vescovo ha comunque rivolto una particolare invocazione a San Paolo VI affacciandosi sulla porta viscontea del santuario.