Samarate, sindacati pronti allo sciopero contro la esternalizzazione del nido

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SAMARATE – «La battaglia a fianco delle lavoratrici non è finita. Ci siano confrontati con loro e siamo pervenuti ad una chiara e determinata decisione: se non saranno fornite tutte le garanzie per il mantenimento negli organici comunali di tutto il personale in servizio nell’asilo nido passeremo a più decise forme di lotta, compreso lo sciopero». Soffiano venti di guerra a Samarate contro la decisione ormai presa del Comune di esternalizzare l’asilo nido pubblico. Cobas e Cgil scendono in campo «perché siamo convinti che il servizio pubblico offerto dal personale del “Nidondolo”sia stato sempre contraddistinto da altissimi standard di qualità e perché le esperienze già realizzate in altri Comuni hanno dimostrato che non sempre scegliere di far gestire i servizi pubblici ai privati ha portato qualità e risorse o risparmi alle casse dei Comune». 

La verità emerge 

Dopo gli incontri con i Capigruppo e le riunioni delle Commissioni Bilancio e Istruzione, sollecitate dalle lavoratrici per avere finalmente chiarezza sulle intenzioni dell’amministrazione comunale, ormai la verità è emersa: nonostante il sindaco Enrico Puricelli un anno fa incolpava la stampa di disinformazione, l’amministrazione comunale ha deciso di esternalizzare, dopo il Centro Diurno Disabili e il Centro Minori, anche l’Asilo Nido comunale.
«Il personale – spiegano i sindacati – ha espresso con forza la propria contrarietà all’operazione, ritenendo il Nido una risorsa per la Comunità, determinata dalla continuità educativa e dalla qualità professionale dimostrata negli anni e che ha saputo creare rapporti di fiducia con le famiglie che da 45 anni hanno usufruito di tale Servizio. Dispiace assistere ad una mancanza di attenzione nei confronti di operatrici che negli anni si sono rese disponibili a spendere le proprie professionalità e competenze negli ambiti dove si riscontrava un bisogno per rispondere alle necessità della Comunità (Scuole, progetti rivolti ai minori, sportello psicopedagogico, Centro diurno disabili, Centro Minori, Assistenza Domiciliare Minori, sportello Covid, Spazio Neutro)».

Proposte di mediazione 

Cub e Cgil ricordano che di fronte alla evidente determinazione del Comune di procedere alla esternalizzazione le educatrici hanno anche avanzato proposte di mediazione in grado di salvaguardare una parte del servizio pubblico, garantendo una presenza che permetta una continuità  educativa ed un maggior confronto con i nuovi referenti,  ad esempio attraverso la gestione diretta di almeno la sezione dei piccoli. «Mentre basterebbero due assunzioni per mantenere la gestione comunale del gruppo Medi/Grandi e quattro per ritornare ad una gestione completa», sottolineano. «E’ stata anche proposta l’ipotesi del comando, che consentirebbe agli operatori di rimanere all’interno del Servizio mantenendo il rapporto lavorativo con il Comune. Da ultimo, in caso di esternalizzazione di tutto il Servizio, è stata presa in considerazione la propria ricollocazione nell’ambito degli uffici comunali, previo percorso di riqualificazione professionale, ipotesi che nel contempo potrebbe contribuire a far fronte alla drammatica  carenza d’organico evidenziata dagli stessi amministratori. Ma dagli interventi ascoltati nelle riunioni delle Commissioni non sono venuti segnali di disponibilità ad accogliere le istanze delle  lavoratrici».

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