Sanità, a Busto la maggioranza boccia commissione e consulta: «No a doppioni»

BUSTO ARSIZIO – Chi fa da sé fa per tre, e la maggioranza di centrodestra a Busto si tiene il tavolo sanità ma dice “no” alla commissione e alla consulta proposte dai gruppi di opposizione. «Non è un No preconcetto – chiarisce l’assessore ai servizi sociali Paola Reguzzoni – ma pensato, quando abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso, per vedere se in questo modo si ottengono risultati, rispetto alla pochezza del lavoro prodotto dalla commissione speciale negli ultimi cinque anni che, come reso evidente dall’ultima riunione congiunta a Gallarate».

Le proposte delle minoranze

Per la maggioranza basta il tavolo sanità, che si riunirà per la prima volta martedì 21 dicembre, per discutere dei problemi del nuovo ospedale, «ma soprattutto delle criticità di quello attuale e dei problemi dei medici di base», come sottolineato dal sindaco Emanuele Antonelli. «Qui si fa a gara a prendersi il cappello sulla sanità, noi invece pensavamo di fare una cosa pratica, anche perché i cittadini alle elezioni ci hanno premiato per questo». Non c’è spazio invece per la commissione speciale sanità, proposta da tutti i gruppi di minoranza, né per la consulta sanità, invocata da Busto al Centro. «Urgente inserirsi nel dibattito sulla riforma, a partire dalle case di comunità e dagli ospedali di comunità» rimarca il capogruppo di Popolo Libertà e Riforme Gigi Farioli, rivolgendo un appello ai gruppi di maggioranza, rimasto per ora inascoltato visto che commissione e consulta sono state bocciate.

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«No ai doppioni»

«Commissione e consulta sarebbero dei doppioni – ha spiegato l’assessore Paola Reguzzoni – per una discussione politica una commissione c’è già, la 5 che si occupa di servizi sociali e sanità, mentre per quanto di nostra competenza sul tema del nuovo ospedale ci sono le commissioni lavori pubblici, territorio e bilancio, dove potremo incidere zero. Al tavolo tecnico invece, visto che tutti gli invitati hanno accettato di partecipare, potremo incidere andando a dialogare senza la “casacca” politica. Mettere assieme tutti gli attori attorno ad un tavolo, referenti della riforma sanitaria e referenti dei medici che dovranno applicarla, è un risultato importante, che siamo riusciti ad ottenere proprio spogliando il tavolo dall’ufficialità». Il presidente della commissione 5, Matteo Sabba, notoriamente un oppositore del nuovo ospedale, promette: «Da scettico, convocherò la commissione per ogni virgola da chiarire su un tema che per me è importante».

Il dibattito in commissione

«La nostra disponibilità a discutere è ampia e completa – insiste Maurizio Maggioni, capogruppo PD – ma vogliamo farlo in veste ufficiale, e l’unico strumento ufficiale del consiglio comunale è la commissione». Per Gianluca Castiglioni (BaC) la commissione avrebbe potuto avere «le stesse caratteristiche del tavolo di confronto proprio per evitare di perdere tempo», su due tavoli appunto, mentre per Valentina Verga (Pd) la commissione speciale è naufragata miseramente perché è stata convocata appena 3 o 4 volte solo su istanza della minoranza».

Il caso Monti-Astuti

Santo Cascio (Progetto in Comune) ha invece contestato la composizione del tavolo: «Avevo proposto di nominare come rappresentante del mio gruppo il consigliere regionale Samuele Astuti (esponente del PD, in contrapposizione alla presenza annunciata del leghista Emanuele Monti, ndr), ma mi è stato risposto di no, perché si accettano solo consiglieri. E allora è come una commissione». Su questo punto Antonelli ha spiegato che «Monti è al tavolo in qualità di presidente della commissione sanità di Regione Lombardia, e sarà presente solo quando invitato. Astuti cosa c’entra con Busto? Tra l’altro è famoso per aver fatto perdere tempo a denunciare qualsiasi cosa che non andava nella sanità lombarda senza fare una proposta».

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