Sant’Anna, sartoria cinese clandestina scoperta dalla Polizia locale di Busto

polizia locale gallarate

BUSTO ARSIZIO – Sartoria abusiva sgominata dalla Polizia locale nel quartiere di Sant’Anna: gestita da cittadini cinesi in locali dove non arrivava nemmeno un filo di luce del sole, impiegava “in nero” connazionali, anche clandestini, costretti a lavorare in condizioni igieniche precarie e a mangiare e dormire direttamente nella “fabbrica”, per produrre capi d’abbigliamento a basso costo. Decisiva la collaborazione con i nuclei specializzati di ATS Insubria e dei Carabinieri: l’operazione ha portato alla chiusura dell’attività non autorizzata e alla denuncia dei titolari, oltre all’espulsione di tre clandestini.

L’operazione

L’operazione è stata condotta dal personale del Comando di Polizia Locale di Busto Arsizio e ha portato alla luce un’attività irregolare di sartoria gestita da cittadini di nazionalità cinese, nella quale erano impiegati anche lavoratori clandestini e senza regolare contratto di lavoro. I fatti risalgono al mese di giugno, quando una pattuglia impegnata in attività di controllo del territorio ha notato presso il quartiere Sant’Anna movimenti sospetti all’interno di un magazzino, monitorandoli per alcuni giorni. A quel punto, da quanto accertato, è stata pianificata un’attività ispettiva più approfondita unitamente ai nuclei specializzati di ATS Insubria e del NIL dei Carabinieri di Varese. Controlli e verifiche che confermavano i sospetti degli agenti di trovarsi di fronte ad un’attività di produzione di capi di abbigliamento a basso costo abusiva con diversi lavoratori all’opera, tutti di nazionalità cinese.

Condizioni al limite della schiavitù

I lavoratori erano costretti ad operare in condizioni igienico-sanitarie precarie, senza luce solare per mancanza di finestre e l’oscuramento di alcune di esse al fine di nascondere l’attività. Inoltre una parte dello stabile era stato trasformato in dormitorio di fortuna e cucina. Le autorità hanno così proceduto a disporre l’immediata sospensione dell’attività e il sequestro dei materiali rinvenuti sul posto (diversi capi d’abbigliamento e una considerevole quantità di prodotti semilavorati), mentre i titolari dell’attività venivano deferiti all’Autorità Giudiziaria per le diverse violazioni emerse in materia di igiene, tutela e sicurezza dei lavoratori, immigrazione ed abusivismo edilizio. Da evidenziare la collaborazione ricevuta da parte di alcuni cittadini bustocchi di nazionalità cinese i quali hanno consentito di poter comunicare con profitto ed efficienza con tutti i lavoratori che non comprendevano né parlavano la lingua italiana. Dopo aver identificato tutti i presenti, scattava anche il fotosegnalamento di tre cittadini operai risultati clandestini all’Ufficio Immigrazione della Questura di Varese, a seguito del
quale veniva disposta l’espulsione dal territorio nazionale.

Le reazioni

Dal comando dei Molini Marzoli “si esprime un sincero ringraziamento agli ufficiali e agli agenti per l’attività messa in campo e i risultati ottenuti, frutto di alta professionalità, passione e disponibilità. Un ringraziamento inoltre va alle altre istituzioni coinvolte fra cui ATS, Carabinieri e Polizia di Stato, senza le quali non avremmo ottenuto tali
risultati. Questi interventi – prosegue il Comandante della Polizia locale Stefano Lanna – oltre che a tutelare le singole persone, lavoratori sprovvisti di tutele e in condizioni di vita davvero precarie, devono essere messe in campo anche per salvaguardare e tutelare sia le attività economiche e la leale concorrenza del mercato che i consumatori stessi.”.

Ha espresso soddisfazione e gratitudine anche l’assessore alla sicurezza, Salvatore Loschiavo: “Ringrazio vivamente tutto il personale della Polizia Locale di Busto Arsizio, a partire dal Comandante, che ha dimostrato ancora una volta una sagacia investigativa al di sopra della media, così consentendo di assicurare alla giustizia soggetti in grado di porre in essere condotte che alterano la concorrenza e il mercato. Non è una novità che il personale dei Molini Marzoli operi ormai in città come una vera e propria forza di polizia. Tengo però a ribadirlo e rimarcarlo, perché
si superi definitivamente l’ormai antiquata visione della Polizia Locale come un esercito di ausiliari della sosta, senza con ciò sminuire il ruolo importante quotidianamente svolto nell’ambito
della sicurezza urbana”.

busto arsizio sartoria cinese clandestina – MALPENSA24