Saronno sud, accoltellato spacciatore minorenne. Arrestato un clandestino 

Saronno sud accoltellato spacciatore

SARONNO – «Buongiorno chiamo dalla stazione di Saronno Sud, c’è un ragazzo che ha preso una coltellata all’addome profonda, sta perdendo molto sangue…». È questo l’inizio di una richiesta di soccorso al 112 la sera dell’11 marzo. Ora l’aggressore è stato arrestato: si tratta di un tunisino clandestino.

Coltello in pancia 

Subito è intervenuta un’ambulanza e quasi contemporaneamente una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile dei Carabinieri. Un ragazzo, 17enne tunisino irregolare sul territorio nazionale, era stato accoltellato all’interno dell’area boschiva di Cascina Colombara, luogo che ha fatto ipotizzare immediatamente ai Carabinieri intervenuti possibili contrasti negli ambienti dello spaccio di stupefacenti alla base del ferimento. Intanto il giovane, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, dove, a causa delle profonde lesioni polmonari, le sue condizioni stavano velocemente evolvendo in peggio tanto da determinare il personale sanitario a disporre un trasferimento al Niguarda di Milano dove, dopo alcune ore d’intervento chirurgico, gli hanno salvato la vita. 

Le indagini

Le serrate attività d’indagine svolte dai Carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Saronno e coordinate dalla Procura di Busto Arsizio, volte a chiarire la dinamica dei fatti e all’individuazione dei responsabili hanno dovuto fare i conti con un atteggiamento scarsamente collaborativo da parte dei potenziali testimoni e della vittima stessa. Pertanto è stato necessario imbastire una complessa attività investigativa che, grazie a numerose escussioni di testimoni incrociate fra loro, una corposa attività d’intercettazione e servizi di pedinamento ed osservazione hanno consentito in poco più di un mese di fare piena luce sull’accaduto. Il giovane, da poco arrivato irregolarmente in Italia, in cerca di facili guadagni si era da subito inserito nell’ambiente dello spaccio di sostanze stupefacenti e aveva come base altri suoi connazionali precedentemente giunti  sul territorio nazionale con alcuni dei quali era legato anche da rapporti di parentela. Proprio uno di questi, definito da alcuni testimoni come  particolarmente aggressivo, «uno schizzato, di quelli che non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno» durante un litigio dovuto a futili motivi ed in particolare all’utilizzo scorretto di una bicicletta, ha sferrato due fendenti al torace della vittima, che avrebbero sicuramente portato alla morte se non fosse stato per il tempestivo intervento dei soccorsi e al corretto monitoraggio effettuati dal personale sanitario. 

L’arresto 

Le successive attività d’indagine hanno consentito poi di dare un nome ed un volto all’aggressore, identificato in un 28enne tunisino già colpito da provvedimento di espulsione a cui non aveva ottemperato che, probabilmente per paura di essere individuato e cercare di sviare gli inquirenti, nel breve periodo successivo al ferimento aveva cambiato già due volte abitazione, appoggiandosi anche a soggetti tossicodipendenti. Negli ultimi giorni precedenti l’arresto, i Carabinieri della Compagnia di Saronno lo avevano localizzato all’interno di un’abitazione inserita in una corte nel comune di Caronno Pertusella che era sotto discreta osservazione da parte dei militari. Infatti, la mattina del 28 aprile i militari, avuta la certezza della presenza dell’uomo all’interno dell’appartamento, hanno fatto irruzione sorprendendolo nascosto in uno stanzino nel vano tentativo di non farsi rintracciare. Dopo le formalità di rito e la notifica del provvedimento cautelare emesso dall’Autorità Giudiziaria, l’uomo è stato tradotto in carcere a Busto Arsizio. L’italiano che gli aveva fornito ospitalità negli ultimi giorni invece è stato denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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