SESTO CALENDE – Sono due i nomi rimasti sul tavolo delle trattative del centrodestra a Sesto Calende. Se il sindaco uscente Giovanni Buzzi (Forza Italia) ha deciso da tempo di rinunciare al bis, allora la Lega si fa avanti e spinge sull’assessore Jole Capriglia. Di contro, Fratelli d’Italia prova a far valere i numeri e lancia la novità civica Mario Boatto, ex dirigente alla Leonardo. Chi la spunterà non dipende però soltanto dai giochi politici cittadini, perché dopo mesi di incertezza e incontri inconcludenti la partita sestese è ormai finita sullo scacchiere provinciale, dove si deve incastrare con le decisioni che verranno prese a Malnate e Samarate, oltre che a Cardano al Campo.
A nome di chi?
La coalizione sollecitava Fratelli d’Italia a mettere sul piatto un nome di peso e finalmente negli ultimi giorni è stata accontentata annunciando a sorpresa il nome di Boatto, persona nota in città capace di raccogliere consensi trasversali. Se la sua figura non trova ostacoli a livello sovracomunale, pare invece che stia creando qualche malumore tra la base proprio del partito stesso che lo ha lanciato. Fratelli d’Italia, infatti, vorrebbe farlo passare come candidato civico di coalizione, mentre gli alleati pretendono la massima trasparenza da FdI chiedendo che lo prenda in carico senza fraintendimenti. Ma in questo modo, per un evidente gioco di equilibri, verrebbero di fatto polverizzate le ambizioni dei Fratelli che vorrebbero fare parte della futura giunta. Nello specifico, i nomi sono quelli del presidente di circolo Cesare Zacchetti e Marco Limbiati, fiduciario comunale di Confcommercio e attivissimo nella gestione della comunicazione dei commercianti locali. Entrambi puntano a un posto da assessore, ma con Boatto candidato sindaco sotto la bandiera di Fratelli d’Italia è chiaro che non ci sarebbe posto per tutti perché gli altri incarichi minori sarebbero ripartiti soprattutto tra Lega e Forza Italia.
La carta Carlini
Se il fronte contrario riuscisse a bruciare il nome di Boatto, una parte di Fratelli d’Italia avrebbe già pronta una carta che da mesi tiene nascosta, pronta da giocare in extremis per togliere le castagne dal fuoco. Si tratta di Sarah Carlini: la sua avventura da candidata alle Regionali del 2023 – incassando oltre mille preferenze, raccolte soprattutto a Sesto – le ha permesso di salire rapidamente in cima alla lista dei nomi spendibili da FdI. Al momento si tratta di un’ipotesi ancora lontana, ma se il partito le chiedesse di scendere in campo, difficilmente si lascerebbe scappare quest’occasione.
Poi c’è la Lega. Che oggi punta tutto sull’assessore uscente Capriglia, preferita al vicesindaco Edoardo Favaron nella sfida interna al Carroccio. Ma la posizione dell’attuale numero due della giunta non può essere sottovalutata. Se in coalizione c’è qualcuno che ritiene che sia arrivato a fine corsa, lui invece vuole continuare a spendersi per la città confermando l’impegno e la costante presenza sul campo mostrata negli ultimi quindici anni. Favaron si è sempre definito un leghista e non vuole di certo tradire la sua appartenenza, ma se qualcuno pensa di farlo fuori a quel punto lui avrebbe gioco facile per provare a rovinare i piani con una lista di disturbo. Uno scenario a cui nessuno vuole arrivare, ma di fatto non è da escludere a priori che se venisse scaricato dai partiti potrebbe cercare fortuna altrove alla guida di un progetto differente. In ogni caso sarebbe una delle tante sbavature del progetto elettorale del centrodestra: sebbene sia forza di governo da quindici anni, è arrivata impreparata all’appuntamento elettorale delle Amministrative 2024. Buzzi ha già comunicato da mesi la sua volontà di non ricandidarsi, ma Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono ridotti all’ultimo minuto per mettere in piedi una squadra. E ancora non ci sono ancora riusciti.