Referendum mercato di Sesto: quorum al 30%, votano anche i sedicenni

Sesto calende mercato referendum

SESTO CALENDE – C’è chi la definisce una «scorciatoia», chi lo ritiene un processo «monco». Il primo è il gruppo di Sesto 2030, che non ha lesinato critiche ma alla fine ha accolto l’idea di una consultazione per coinvolgere i cittadini sul posizionamento definitivo del mercato di Sesto Calende. Votando a favore. L’altro è Insieme per Sesto, che non si è convinto del lungo iter, accusando poca informazione e poco coinvolgimento. Astenendosi. Unita, la maggioranza ha invece confermato date e orari che porteranno i cittadini alle urne dal 10 al 20 ottobre per stabilire ufficialmente se le bancarelle del mercoledì torneranno in centro o resteranno in via Lombardia. La sentenza: il 21 ottobre.

Le proposte

Il consiglio comunale di ieri, 13 settembre, ha impiegato quasi due ore per deliberare sulla tanto attesa consultazione. Confermate, in gran parte, le linee proposte dalla maggioranza, con il quorum fissato al 30% e il diritto al voto esteso fino ai sedicenni. Dei cinque emendamenti presentati dall’opposizione di Insieme per Sesto, uno è stato approvato e uno sub-emendato. Col risultato che i quesiti saranno accompagnati da una cartografia dedicata, per focalizzare al meglio le due aree. Respinta invece la richiesta di estendere i giorni di voto fino al 24 ottobre, per guadagnare un sabato in più («per una maggiore possibilità di partecipazione», ha precisato Giancarlo Rossi). Respinta anche la proposta di Sesto 2030 di aggiungere dettagli alle domande («per fare chiarezza», ha spiegato Simone Danzo).

Consultazione «neutra»

Chiare le intenzioni dell’amministrazione: «Volevamo proporre un documento quanto più neutro, senza entrare nel merito. Col rischio di influenzare la risposta», ha detto il sindaco Giovanni Buzzi. «Abbiamo fatto un notevole sforzo per permettere che il mercato si svolgesse anche di fronte alle restrizioni della pandemia. Ora abbiamo deciso la condizione più democratica possibile per fare questa scelta».
Dal dibattito di ieri sera non è emerso un aspetto fondamentale: se il quorum non venisse raggiunto il mercato resta al campo sportivo o torna in centro? Non si tratta di un dettaglio, perché potrebbe orientare l’elettorato verso l’astensionismo come scelta consapevole. E dunque sarebbe opportuno che si facesse chiarezza prima dell’apertura della consultazione.

Minoranza critica

Se la maggioranza ha deciso con il referendum di non prendere una posizione e lasciare la responsabilità della decisione alla cittadinanza, le minoranze non hanno mai negato di preferire il centro. E sulla consultazione: «Il percorso doveva essere diverso», ha detto Danzo. «Ci spiace che non sia fatta su progetti, è mancata informazione pregressa e pensiamo che alcune persone non voteranno su aspetti concreti. Ma è positivo che la cittadinanza sia chiamata esprimersi». Più velenoso Rossi: «Ci si poteva arrivare meglio. Nonostante le ripetute richieste, la giunta non ha chiarito i punti necessari per consentire una scelta consapevole. I cittadini voteranno per istinto». E ancora: «Importante pubblicizzare la consultazione, affinché tutte le persone esprimano il loro parere. Sarebbe stato utile ascoltare i frequentatori e gli ambulanti. Ci aspettavamo che l’amministrazione coinvolgesse tutte le forze consiliari. Così non è stato».

sesto mercato referendum quorum – MALPENSA24