Sesto, il referendum sul mercato non sarà prima del 2 ottobre

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SESTO CALENDE – Slitta ancora il referendum sul posizionamento definitivo del mercato di Sesto Calende. Lo ha reso noto il sindaco Giovanni Buzzi in consiglio comunale il 28 luglio. Un passaggio necessario: le annunciate intenzioni di convocare i cittadini sestesi «nella seconda metà di settembre» – per stabilire se riportare le bancarelle in centro o se lasciarle ufficialmente in via Lombardia – si sovrappongono con le elezioni politiche causate dalla crisi di governo, in calendario il 25 settembre. Inevitabile, quindi, prendere provvedimenti. E in base alle decisioni in aula, la consultazione pubblica non sarà prima del 2 ottobre.

Cambia il regolamento

Un «inciampo», come l’ha definito il capogruppo di maggioranza Marco Colombo (Lega). Infatti il consiglio comunale è stato chiamato ad approvare una modifica al regolamento. Che, nello specifico, prevedeva che ogni consultazione pubblica venisse sospesa 60 giorni prima e 60 giorni dopo un’elezione. «In questo modo avremmo dovuto fare il referendum a dicembre, intorno alle festività natalizie. Ci sembrava sconveniente», ha precisato il primo cittadino. La soluzione: il periodo di sospensione che precede le elezioni non cambia, invece «abbiamo pensato di ridurre le tempistiche successive alle urne, a sette giorni». Vien da sé che fino al 2 ottobre (sette giorni dopo il 25 settembre) non si potrà fare il referendum sul mercato.

Tutti favorevoli

Tutti favorevoli in aula. «Ci teniamo a far partire la consultazione. Dopo che hanno indetto le elezioni abbiamo subito cercato una soluzione, che resterà anche in futuro», ha detto Colombo. «Speriamo di invitare presto i cittadini a votare in maniera democratica: lo abbiamo promesso da tempo ma purtroppo, noi, a volte dobbiamo superare inciampi come questi». A margine, il commento di Insieme per Sesto. Così il capogruppo Giancarlo Rossi: «Attendiamo il referendum. Questo è il frutto delle pressioni da parte delle minoranze, ci aspettiamo concretezza. Importante che si faccia nei tempi stabiliti».

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