“Si combatteva qui”: al Tessile di Busto la mostra sulle guerre voluta da Cristian Tallarida

BUSTO ARSIZIO – Anche la cultura celebra la Giornata delle Forze armate e dell’Unità Nazionale del 4 novembre. La mostra fotografica “Si combatteva Qui! Sulle orme delle guerre mondiali” di Alessio Franconi sarà esposta fino al 27 novembre nelle sale gemelle del Museo del Tessile tutti i giorni dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30. Promossa dall’amministrazione comunale insieme agli Alpini e ai Marinai d’Italia, la mostra è patrocinata dalla Commissione Europea: è stata esposta più volte sia in Italia che in Europa. Un racconto per immagini che ci riporta, dalle Alpi ai Carpazi, sulle cime e sugli altipiani dove milioni di soldati si fronteggiarono e persero la vita, mostrandoci come quei luoghi appaiono e ancora generano memoria. Ci sono anche le foto scattate a Lviv, in Ucraina, prima che la guerra tornasse a calpestare quei luoghi.

La mostra

«Ispirato dalla storia della mia famiglia decimata dalla Grande Guerra, poi toccata anche dalla seconda, è un percorso di esplorazione che è un invito ad andare oltre i luoghi per calarsi nelle storie delle persone – sintetizza così il senso del suo lavoro Alessio Franconi – storie dimenticate, come quelle degli italiani catturati e finiti al centro dell’impero austroungarico o quella delle foibe lato Slovenia, che sta riemergendo solo oggi. La guerra appare così lontana ma è dietro l’angolo, dal punto di vista storico ma anche geografico, se pensiamo ad alcune foto scattate in Ucraina nel 2017».

In viaggio in Europa

Le mostre di fatto sono due, una dedicata ai luoghi della Grande Guerra e l’altra a quelli della Seconda Guerra mondiale, ed «è la prima volta che vengono esposte insieme», come rivela l’assessore alla cultura Manuela Maffioli. Una per ciascuna delle due sale gemelle, 70 foto per sala, scattate dal 2014 in poi, per un lavoro «che non si ferma», come fa sapere l’autore. Busto Arsizio è la 33esima tappa di un viaggio che ha portato questi scatti fino a Helsinki e al centro della Finlandia, ma anche a Cracovia, a Lione, due volte in Slovenia (una a Caporetto), a Genova, a Milano. «Sta creando una memoria comune che travalica l’Italia» sottolinea Alessio Franconi.

Una rosa per Cristian

Durante la presentazione l’assessore Manuela Maffioli ha tenuto in mano una rosa bianca, che poi ha regalato a Orazio Tallarida, consigliere comunale e presidente della commissione cultura, ma soprattutto padre di Cristian, il figlio tragicamente scomparso a soli 26 anni ad inizio ottobre dello scorso anno. Questa rosa è un simbolo – ha rivelato la vicesindaco, esprimendo un pensiero per Cristian – il segno di una presenza in più qui con noi. Era stato proprio lui a suggerire al papà di portare a Busto Arsizio la mostra del suo amico Alessio Franconi, conosciuto nell’ambito dell’Erasmus Students Network, dopo averla più volte visitata, da Camogli a Tarvisio. «Cristian aveva anche voluto visitare alcuni dei luoghi che avevo fotografato» rivela l’autore degli scatti, visibilmente commosso. «Nel ricordo della sua amicizia una delegazione ESN verrà in visita alla mostra».

Giovani in prima linea

E in una mostra curata da un giovane fotografo, e ispirata da un giovane bustocco cittadino del mondo, non potevano che essere i giovani i veri protagonisti, in una logica di passaggio generazionale della memoria che è ormai da anni il vero filo conduttore delle iniziative che Busto organizza in occasione delle ricorrenze della Storia, come ribadito dalla vicesindaco Maffioli. «Non solo ci sono già molte prenotazioni di classi delle scuole, per un totale di almeno 510 ragazzi, che visiteranno la mostra. Ma alcuni studenti a turno, formati dall’autore, faranno da “ciceroni junior” per accompagnare i visitatori della mostra, insieme ai volontari delle associazioni, che faranno da “ciceroni senior”. Una novantina in tutto, di cui più di 70 sono studenti del liceo Tosi, del liceo Crespi e di ACOF». Per quello che Maffioli definisce «uno sforzo organizzativo importante per consentire la fruizione a tutta la cittadinanza», mentre l’assessore alle politiche educative Daniela Cerana rimarca che «le scuole hanno accolto con estremo interesse questa proposta».

Le associazioni

Non mancherà però la presenza delle associazioni combattentistiche che sono da sempre, e rimangono, la spina dorsale delle iniziative della Memoria. Oltre al Comune, alle scuole e all’ESN collaborano il Comitato locale della Croce Rossa Italiana, Anpi di Busto Arsizio, la sezione varesina dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, la Federazione Volontari della Libertà, l’Associazione Nazionale Bersaglieri. Ma il passaggio di testimone è una necessità, come sottolinea Mauro Airaghi, capogruppo degli Alpini a Busto: «Nelle nostre fila cominciano a non esserci più reduci testimoni diretti delle due guerre. Ecco perché è importante dare continuità alla Memoria». E Attilio Martignoni, dell’associazione Marinai d’Italia svela che «nelle visite guidate alla mostra noi parleremo anche del mare».

busto arsizio mostra Alessio Franconi – MALPENSA24