Sicurezza a Rescaldina, De Corato: «Regole rispettate. Dal Comune gravi calunnie»

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RESCALDINA – Si è fatta attendere lo spazio di un mattino la replica dell’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato (nella foto a una manifestazione del 2019) all’attacco della Giunta comunale di Rescaldina per voce dell’assessore alla Polizia Locale, Gianluca Crugnola. Motivo del duro scambio di accuse, il mancato conferimento a Rescaldina di fondi per la sicurezza nell’ambito del bando regionale che ha stanziato 3,5 milioni di euro per la videosorveglianza nei parchi e nelle aree verdi della Lombardia.

Al cuore del problema c’è il recupero alla legalità della zona della stazione e dei “boschi dello spaccio” nel Parco del Rugareto. L’Amministrazione locale ha definito «vergognosa» la sua esclusione, come quella degli altri piccoli comuni dell’Alto Milanese, dal bando, ed è arrivata a sostenere che il problema sicurezza «fa gioco a qualcuno per dare contro alle Amministrazioni locali e accusarle di non fare nulla per risolverlo». Ipotesi e parole tacciate come «calunniose e oltraggiose» da De Corato. Di seguito, la risposta di quest’ultimo diffusa oggi, martedì 31 maggio.

Dispiace vedere tanta rabbia dal sindaco di Rescaldina, il primo cittadino dovrebbe comprendere che esistono vincoli legislativi che ci impongono di realizzare bandi a cui partecipano tutti i 1.506 Comuni della Lombardia. È del tutto evidente che alcuni Comuni rimangano esclusi dal bando, ma d’altronde lavoriamo o meglio finanziamo i nostri progetti con i fondi che Roma ogni anno assegna al nostro bilancio.

La sicurezza e il contrasto allo spaccio vanno affrontati da tutte le istituzioni a vari livelli. Come Regione, ad esempio, si è impegnati in un progetto parchi che coinvolge più direzioni generali. L’assessorato alla Sicurezza ha raccolto le richieste dei Comuni del Parco delle Groane e del Parco Pineta e finanziato attività straordinarie della polizia locale che si inseriscono nei più ampi progetti e interventi coordinati dalle Prefetture. Nei progetti di cui sopra sono al momento interessate le Prefetture di Milano, Monza Brianza, Como e Varese, nonché 24 Comuni aderenti ai progetti presentati dai quattro capofila.

Dispiace vedere tanta rabbia dal sindaco di Rescaldina, il primo cittadino dovrebbe comprendere che esistono vincoli legislativi che ci impongono di realizzare bandi a cui partecipano tutti i 1.506 Comuni della Lombardia. È del tutto evidente che alcuni Comuni rimangano esclusi dal bando, ma d’altronde lavoriamo o meglio finanziamo i nostri progetti con i fondi che Roma ogni anno assegna al nostro bilancio.

La sicurezza e il contrasto allo spaccio vanno affrontati da tutte le istituzioni a vari livelli. Come Regione, ad esempio, si è impegnati in un progetto parchi che coinvolge più direzioni generali. L’assessorato alla Sicurezza ha raccolto le richieste dei Comuni del Parco delle Groane e del Parco Pineta e finanziato attività straordinarie della polizia locale che si inseriscono nei più ampi progetti e interventi coordinati dalle Prefetture. Nei progetti di cui sopra sono al momento interessate le Prefetture di Milano, Monza Brianza, Como e Varese, nonché 24 Comuni aderenti ai progetti presentati dai quattro capofila.

Nessun progetto per il Rugareto

Per il Parco del Rugareto le Amministrazioni locali non risulta abbiamo presentato progetti di sicurezza urbana alla Regione o alla competente Prefettura. Comunque la Regione si sforza anche con mezzi esclusivamente propri, quali i bandi di dotazione tecnico strumentale a cui tutti gli enti possono partecipare: fra questi anche il bando contestato dal Comune di Rescaldina.

Indurre il cittadino a pensare che dietro all’assegnazione di fondi dati con un regolare bando ci sia un disegno politico o congiure di Palazzo, è calunnioso e oltraggioso. La lotta allo spaccio in un’area complessa e vasta come un parco sovracomunale non si conduce esclusivamente con la collocazione di alcune telecamere. Tali strumenti possono concorrere con altri e contribuire alle azioni di controllo, ma non sostituirsi alla prevenzione della vigilanza diffusa delle forze dell’ordine e delle Polizie Locali, alla manutenzione di infrastrutture (illuminazione, piste e sentieri, ecc.) per la fruizione ludica e turistica di famiglie e sportivi.

Fondi comunque elargiti

Per quanto attiene specificatamente al Comune di Rescaldina, su 4 bandi a cui ha partecipato ha avuto finanziamenti per due (a tre, quelli del 2018, 2019 e 2021 non ha partecipato) il primo per le dotazioni tecnico strumentali, il secondo per il sistema di telecamere acquisizione targhe. Anche gli altri Comuni della fascia del parco hanno avuto finanziamenti: Busto Garolfo Dts 16.535 euro, telecamere 24.966; Nerviano Dts 14.081; San Giorgio su Legnano telecamere 24.928; Canegrate Dts 75.983, telecamere 25.000; Villa Cortese Dts 12.200, beni confiscati 62.022 euro.

Voglio puntualizzare che Regione finanzia le dotazioni strumentali che vengono richieste dai Comuni, le politiche di sicurezza sono in capo ai sindaci e alle giunte che governano, un Comune è del tutto autonomo nell’acquisto di droni fototrappole o altri strumenti; nello specifico il Comune di Rescaldina ha optato in piena e giusta autonomia all’acquisto di radio portatili.

Riccardo De Corato

Assessore alla Sicurezza – Regione Lombardia

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