Sistema innovativo unico in Lombardia contro il dolore cronico all’Asst di Legnano

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L'ospedale di Legnano. Nel riquadro, la dottoressa Claudia Castiglioni

LEGNANO – Un pacemaker di ultima generazione con tecnologia “Closed loop” (a ciclo chiuso) contro il dolore cronico. Lo offre ai pazienti il team della Terapia del dolore dell’Asst Ovest Milanese diretto da Claudia Castiglioni, fra i primi in Italia e il primo del servizio sanitario pubblico in Lombardia.

Neurostimolazione su misura del paziente

«Il primo paziente sottoposto a questo innovativo sistema soffriva da diversi anni di dolore cronico intrattabile a livello lombare e agli arti inferiori – spiega la dottoressa Castiglioni – Nessun trattamento sembrava efficace, fino a quando il paziente si è sottoposto all’impianto di un neurostimolatore midollare. Nel periodo di prova il dolore si è ridotto di oltre l’80% e pertanto si è deciso per l’impianto definitivo del neurostimolatore. Questa tecnica viene svolta dal nostro Centro di terapia del dolore da molti anni e annovera ormai centinaia di pazienti».

Ciò che cambia rispetto al passato è l’innovativo sistema di neurostimolazione Inceptiv che, unico al mondo, sfrutta la tecnologia cosiddetta closed-loop, che rileva i segnali lungo il midollo spinale ed eroga una terapia personalizzata e costante, in completa simbiosi con la risposta neuronale del paziente. In altre parole, Inceptiv regola automaticamente la stimolazione affinché i pazienti ricevano gli impulsi nervosi necessari per contrastare il dolore, in base ai loro movimenti e alle loro attività, mantenendo il trattamento in armonia con i ritmi della vita quotidiana.

Castiglioni: «Problema spesso sottovalutato»

Il primo intervento di questo tipo è stato realizzato grazie all’impegno del team della Terapia del dolore di Legnano, costituito da Claudia Castiglioni insieme alla dottoressa Rossana Peretti, con l’aiuto del personale della sala operatoria coadiuvato dal tecnico di radiologia.

«Il dolore cronico severo è troppo spesso sottovalutato in Italia – rimarca ancora Castiglioni – Il mio team cerca da sempre di offrire tutte le risposte terapeutiche per fronteggiare questo problema e dare una risposta a tutti i pazienti, anche quelli più complessi. Abbiamo sempre creduto che, nel percorso terapeutico di questi pazienti, un’opzione molto valida sia quella rappresentata dalla neuromodulazione. Ora, con questo sistema particolarmente innovativo che personalizza la cura sul singolo paziente, siamo certi che i risultati clinici miglioreranno ulteriormente».

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