SOMMA LOMBARDO – È una bella storia. La storia di due titoli in quattro anni, di giovani e meno giovani – meglio chiamarli “senatori” – che lo hanno fatto solo perché la squadra non è squadra, ma famiglia. Ma è anche la storia di chi la domenica si ritaglia un paio d’ore il pomeriggio per cantare sugli spalti a ritmo di tamburi. La Sommese vince, Somma Lombardo festeggia. E si dà appuntamento in piazza per dipingere l’atmosfera di fumo granata, un colore e un messaggio: in città il calcio è molto più che uno sport. I Leoni si sono presi la vetta della classifica, i sommesi hanno esultato, il sindaco Stefano Bellaria ha ringraziato con l’orgoglio ben in vista. Ora si pensa alla società: il presidente Davide Conti lascia? Probabile. Ma nulla resta al caso.
Festa in città
Con una giornata di anticipo, la Sommese ha potuto blindare il campionato. La vittoria ha offerto un pass alla squadra per la Prima Categoria, in scia al risultato che nel 2018 aveva già alzato l’asticella portando i ragazzi di mister Patrick Peloso a giocarsela in Seconda.
In città l’entusiasmo si è sentito eccome. Possono testimoniarlo giocatori, staff e tifosi: tutti. Che gli ultimi due weekend sono stati costretti alle ore piccole per fare ancora un ultimo brindisi, sulle note dei cori che la domenica accompagnano le partite. Sì, perché i tifosi non ne perdono una. Mai, casa o trasferta che sia. Un valore aggiunto, perché i match si vincono anche fuori dal campo. E chi tifa, lo sa bene. Fattori (valori) che rendono la Sommese una delle squadre più seguite in provincia di Varese.
Il presidente lascia?
Ora la partita da giocare sarà un’altra. E riguarda il numero uno dei Leoni. Conti lo dice senza girarci troppo intorno: «Se trovo qualcuno, cedo il mio posto». Il motivo è molto semplice: «Sono stanco». Portare avanti una realtà come questa costa fatica e tempo. E dopo anni, fin dalla rifondazione della società, il presidente vuole “andare in pensione”. «Lo faccio con grandissimo dispiacere, è una mia creatura e farò di tutto per lasciare ogni cosa come è oggi». Ecco perché ci sono dei paletti fissi, fondamentali per stabilire chi potrà succedergli. «Voglio tutelare la Sommese, chiunque si farà avanti deve avere i requisiti giusti». Nel senso che «non deve stravolgere i risultati ottenuti. Siamo felicissimi di aver riportato la società a un buon livello, il suo profilo ideale. Ora è indispensabile che tutti coloro che sono coinvolti nel progetto, continuino a farne parte». In ogni caso, nulla sarà gettato al vento: «Lascerò solo se si presenterà la persona che riteniamo idonea a questo ruolo. Altrimenti resterò, in attesa di un cambiamento».
Si faccia avanti chi ha passione
Questo è il momento per ripercorrere i passi fatti. «Sono stati anni fantastici», dice. E lo fa ringraziando il gruppo, «la famiglia che siamo ancora oggi». Nessuno escluso, a partire dal direttore sportivo Simone Brun e lo staff tecnico con Peloso e Massimo Olivato. E, ovviamente, i giocatori guidati dal capitano Marco Montagnoli. «Sono stati raggiunti tanti risultati con fatica ripagata dalla grande soddisfazione. E se qualcuno crede di avere la passione giusta per portare avanti questi piani, allora si faccia avanti».